Muore ferroviere travolto da un treno in manovra

Firenze -

Fabrizio è morto a Firenze mentre svolgeva la sua mansione di manovratore delle ferrovie.
Fabrizio era un ferroviere. Un ferroviere dell'esercizio.
Un lavoratore particolarmente aggredito e vessato dagli ultimi eventi contrattuali e di "riordino normativo" con cui il Gruppo FSI sta modificando pesantemente la vita dei ferrovieri - soprattutto di quelli dell'esercizio.
La vita lavorativa e non solo quella.
La salute, la sicurezza sui luoghi di lavoro, i tempi di lavoro e di vita sono le variabili che condizionano ognuno di noi ferroviere. Soprattutto se ferroviere dell'esercizio.
C'è chi ha conosciuto Fabrizio e ha accolto la notizia della sua morte con orrore; c'è chi non lo ha mai conosciuto ma conosce il lavoro del ferroviere, del ferroviere dell'esercizio, e non ha dovuto fare molti sforzi per sentirsi su quel binario, in quella stazione dove lavorava Fabrizio fino alla fine della sua vita.
Se avvengono le disgrazie in ferrovia sappiamo che un tassello, una regola, un controllo è saltato; ma sappiamo altresì che la deregulation, la pressione sul posto di lavoro, la fretta, la ripetitività le nuove norme contrattuali sono le principali cause delle recenti e frequenti morti di ferrovieri dell'esercizio.
In questi giorni si è tenuta un'udienza relativa alla morte di un lavoratore della manutenzione, Massimo Romano, che dal 2006 ancora non vede la fine. Dove per fine si intende l'accertamento delle responsabilità che hanno portato alla sua morte. Ciò che non si esaurisce è il dubbio che si continui a lavorare con situazioni simili a quelle che hanno portato alla morte di Massimo e che non si riesca a invertire la tendenza che se l'anno scorso ci ha fatto piangere la morte di Ciccio manovratore a Napoli, oggi ci fa ricordare il sacrificio di Fabrizio.
Se questa vita e questa maniera di lavorare può portare alla morte dobbiamo lottare per ribaltare queste condizioni.
Lo dobbiamo ai lavoratori che non ci sono più, ai giovani che vanno incontro a un processo di trasformazione che li stritola oggi e ancor più domani, agli anziani che vedono allontanarsi la loro età della pensione e aumentare i disagi e i rischi giorno dopo giorno.