NEVICA, GOVERNO LADRO!
L'ultima ondata di maltempo sta mettendo a nudo, in queste ore, quanto la vocazione al risparmio e l'incapacità gestionale degli strapagati manager aziendali delle imprese ferroviarie non vada oltre la loro abilità nel “tagliare le teste”, i treni e i diritti dei ferrovieri.
Infatti lor signori, sempre inflessibili nel contestare e punire i lavoratori attraverso discutibili provvedimenti disciplinari, restano impietriti ed incapaci, in pieno inverno, di fronte ad una nevicata abbondantemente preannunciata.
Ad essere messi sotto accusa, oltre ai succitati manager, sono le politiche di privatizzazione del trasporto ferroviario ed i conseguenti tagli operati alla manutenzione: stazioni desertificate, chilometri di linee abbandonate a se stesse, scarsa manutenzione della rete ferroviaria, scambi e deviatoi bloccati perché congelati, alberi che crollano sui binari perché nessuno ne cura più il taglio o la potatura, eccetera.
Incuranti a queste evidenze ed in ossequio agli ordini impartiti dalla Troika Europea si continuano a propinare le stesse ricette di privatizzazione e di attacco ai diritti dei lavoratori, cure che invece di guarire l'ammalato lo stanno lentamente portando alla morte.
La scelta di mettere a mercato il 40% delle FS, le gare nel trasporto regionale servono a gonfiare i portafogli di banchieri e speculatori e a privare la collettività di un servizio primario.
Ciò nonostante a fronte della richiesta da parte del ministro di differire lo sciopero, per non incrementare il già forte disagio subito dagli utenti, il senso civico e di pubblica utilità del lavoro svolto dai ferrovieri ha convinto la nostra organizzazione sindacale a differire lo sciopero ad altra data.
Questo ci consente di dare peso e sostanza alla difficile vertenza in atto, di amplificarne i contenuti, anche a seguito di una eventuale convocazione presso il Ministero dei Trasporti, di ripercorrere un percorso unitario di tutto il sindacato di base.
Restano pertanto confermate le ragioni a base della vertenza di settore: contro la privatizzazione delle FS, contro la messa a gara del trasporto ferroviario regionale, contro orari e turni di lavoro disumani, per il ripristino delle pensioni ante Fornero, per la sicurezza sul lavoro e dell’esercizio ferroviario, per il reintegro dei ferrovieri licenziati e, ultimo ma non per ultimo, per una vera democrazia sindacale sui posti di lavoro.
Per questo abbiamo ri-ploclamato lo sciopero per il 14-15 marzo prossimi. Ovviamente in caso di apertura di eventuali tavoli, fino al 14 marzo prossimo, valuteremo le proposte del Governo (tramite il MIT) e delle imprese ferroviarie coinvolte che saranno avanzate e calibreremo le azioni da compiere. Il nostro compito è quello di risolvere i problemi di chi lavora e utilizza il trasporto ferroviario, non quello di promuovere scioperi fini a se stessi.