Porto di Genova, la nuova diga sarà fatta con i Lego? Dopo lo stop ADSP monta e smonta il progetto come un gioco: si faccia chiarezza in modo serio
Alla fine del mese di aprile, il direttore tecnico incaricato da RINA Consulting, aggiudicataria dell’appalto da 19 milioni di euro per il Pmc (Project Management Consulting) della nuova diga foranea, rassegnò le dimissioni motivandole con una serie di importanti rilievi su costi, tempi e modalità di realizzazione di questa opera gigantesca, per cui sono previsti finanziamenti pubblici per centinaia di milioni di euro.
La campagna elettorale fece passare in secondo piano la notizia poiché probabilmente non era interesse di nessuno mettere in dubbio la reale fattibilità di un’opera indicata come un simbolo dei cambiamenti che si intendono fare nel porto ed in città, oltreché testimonianza tangibile dei benefici ottenuti grazie al PNRR e all'azione del governo.
Terminata la campagna elettorale, la realtà torna purtroppo a rappresentarsi nella sua concretezza. Nei giorni scorsi, infatti, nonostante le varie e forse improvvide professioni di ottimismo da parte degli amministratori locali, la gara per l'affidamento della prima parte dei lavori della nuova diga è andata deserto. Motivo ipotizzato: costi troppo alti rispetto ai pur imponenti finanziamenti e scarse garanzie.
Immediate sono scattate le dichiarazioni tranquillizzanti degli amministratori locali, gli stessi che garantivano che la gara mai sarebbe andata deserta, tese a rassicurare che l'opera si farà comunque e che i preziosi ed enormi finanziamenti non saranno persi. In tal senso si è prodigato il sindaco e soprattutto il presidente di ADSP, Signorini. Quest'ultimo in particolare ha subito spiegato che bastava accorciare le misure, chiedere qualche ulteriore garanzia al governo, aprire la negoziazione con le imprese, et voilà, i giochi erano fatti. A breve giro di posta, il dimissionario direttore tecnico evidenziava i limiti ed i rischi (molto seri peraltro) della nuova soluzione ipotizzata da Signorini.
Come USB non siamo certo in grado di dire se i rilievi ed i dubbi espressi siano fondati o meno, anche se l'autorevolezza della fonte dovrebbe indurre ad una maggiore attenzione. Né siamo in grado di dire se i finanziamenti e le garanzie siano sufficienti o meno. Certamente sappiamo che sono una massa imponente e con ben pochi precedenti di finanziamenti pubblici e dunque da gestire con la massima trasparenza ed attenzione e nell'interesse precipuo dei lavoratori e della collettività e non delle imprese.
Per questo non possiamo che rimanere allibiti e preoccupati dalla superficialità del Presidente di ADSP nel montare e smontare il progetto come se fosse una scatola di costruzioni pur di fugare ogni dubbio e della corsa degli amministratori a rassicurare senza spiegare.
Per questo come Usb chiediamo:
- · Al presidente Signorini: di convocare immediatamente tutti i soggetti che hanno partecipato e contribuito al dibattito pubblico sulla diga e fare chiarezza su come si intende procedere a fronte di tutti rilievi avanzati e dell'esito della gara. serve chiarezza assoluta sulla sicurezza dell'opera e trasparenza massima sui tempi ed i costi;
- · Al sindaco Bucci e al presidente Toti, che in questi anni sono decisamente e talvolta irritualmente intervenuti nelle dinamiche del porto, e della nuova diga sono tra i principali sponsor, di fare a loro volta tempestiva chiarezza su quanto sta accadendo garantendo la massima trasparenza rispetto all'iter da seguire dopo l'esito della gara;
- · Al nuovo consiglio comunale di Genova: dedicare immediatamente una seduta tematica su questo progetto, sulle problematiche emerse e sulle soluzioni da adottare.
Sono in ballo finanziamenti pubblici colossali e il futuro del porto e della città: servono chiarezza e serietà, non propaganda.
USB Porto di Genova
USB Federazione provinciale Genova
Genova, 7/07/2022