Presentata la relazione della commissione parlamentare d’inchiesta sulla strage di Brandizzo ma sui binari restano gravi le condizioni di pericolo
È stata presentata ieri a Montecitorio la relazione della Commissione parlamentare d’inchiesta sulle condizioni salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, sulla strage dei cinque lavoratori a Brandizzo il 30 agosto 2023: ma sui binari le condizioni di gravissimo rischio e pericolo restano immutate.
Nella serata di martedì scorso si è rischiato l’ennesimo incidente ferroviario con relativo, potenzialmente mortale, infortunio plurimo di lavoratori degli appalti della manutenzione infrastrutture di RFI, quando il macchinista di un treno in ingresso presso la stazione di Pisa si è trovato davanti un gruppo di operai che stavano lavorando sui binari. La squadra di lavoratori, che si è accorta fuori tempo massimo dell’arrivo del treno, è riuscita a togliersi dal binario ma non a rimuovere le attrezzature di lavoro; solo la professionalità e la prontezza del macchinista hanno evitato gli esiti più nefasti del caso.
È invece di queste ore la notizia del distacco di un container da un treno merci in transito nei pressi di Seveso in Lombardia: la struttura ha impattato un treno passeggeri che transitava sul binario attiguo e sembra che ci siano feriti tra i passeggeri.
Dicevamo della presentazione della relazione parlamentare sulla strage di Brandizzo;
un appuntamento di grande rilievo istituzionale e politico, a cui erano presenti rappresentanti delle massime cariche dello stato e a cui lo stesso presidente della Repubblica ha inviato un messaggio dedicato ai familiari dei lavoratori rimasti uccisi (tra cui alcuni presenti in sala) e di sollecito alle stesse istituzioni a fare di più per la sicurezza dei lavoratori, ma che, a nostro avviso, ha riproposto tutti i limiti di una lettura che non evidenzia i nodi principali del problema sicurezza sul lavoro nelle ferrovie, limitandosi a proporre generiche misure di intervento, perlopiù incentrate sul comportamento dei lavoratori, sulla carenza di un’altrettanto generica cultura della sicurezza, mai addentrandosi nell’analisi dell’”azione gestionale”, nell’organizzazione del lavoro, nelle aziende di RFI.
Una lettura, insomma, che distoglie l’attenzione dal quotidiano dei rapporti di lavoro nella manutenzione di RFI, dove lo smantellamento professionale e di capacità produttiva delle strutture operative interne e la pervasività delle imprese appaltatrici, si mischiano negativamente a tutto danno delle tutele contrattuali e di fatto di ferrovieri e lavoratori delle stesse imprese private.
La stessa relazione, tuttavia, dice meno di quanto all’intervento introduttivo della presidente della commissione parlamentare di inchiesta, on. Chiara Gribaudo, in cui si è sentito, almeno, parlare delle possibili implicazioni speculative nel meccanismo degli appalti in RFI, con invito a evitare che tale meccanismo agisca fraudolentemente sulle garanzie di salute e sicurezza, ma anche economiche, dei lavoratori interessati.
Dunque non c’è verso di afferrare un bandolo del groviglio sulle condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori delle ferrovie; con il management societario che sperimenta le più spericolate politiche organizzative (vedi l’accordo di riorganizzazione della manutenzione del 10 gennaio scorso) e le istituzioni che si trovano nell’obbligo di intervenire ma dimostrano di non saper (o voler) individuare nella costante involuzione delle condizioni generali di lavoro la reale causa dell’incremento esponenziale dei rischi e dei pericoli nelle attività ferroviarie.
Da parte nostra non cesserà l’azione di denuncia agli organi di sorveglianza e alle stesse istituzioni, così come quella di mobilitazione dei lavoratori contro le inaccettabili politiche managerial – padronali nel settore della manutenzione infrastrutture di RFI, indicando allo stesso tempo la necessità di unificare le lotte dei ferrovieri dell’esercizio per la rivendicazione di altre condizioni contrattuali di lavoro e il ripristino di una reale facoltà di partecipazione all’azione sindacale e di contrattazione, attraverso il rinnovo immediato delle rappresentanze sindacali unitarie e per la sicurezza dei lavoratori.