Quarta precettazione di Salvini: USB è pronto a "pagare" la propria disobbedienza perché questi sono atti illegittimi

Roma -

Ci troviamo in una drammatica emergenza democratica!
Le dichiarazioni del ministro Salvini circa il fatto che chi disobbedisce alla sua precettazione pagherà la multa, non ci colgono di sorpresa e non ci intimoriscono.
La decisione  di disubbidire a questo atto è frutto di una precisa valutazione riguardo l'illegittimità dell'utilizzo di uno strumento che la legge concede o al prefetto o al ministro solo in caso di grave e imminente pregiudizio per la mobilità e in situazioni eccezionali, non certo per far fare campagna elettorale.

Una scelta molto onerosa dato che la multa può arrivare fino a 50.000 euro per un'organizzazione che vive dei soli contributi dei propri iscritti e che non può coinvolgere i lavoratori e lavoratrici del settore stante il ricatto di multe previste fino a 1000 euro al giorno per ogni singolo lavoratore.
Ma questo è un passo che rivendichiamo proprio perché è indispensabile per poter impugnare l'ordinanza anche presso i tribunali ordinari oltre al Tribunale Amministrativo che spesso, purtroppo, arriva in ritardo se non proprio postumo.

L'unica cosa che non ci è proprio piaciuta delle dichiarazioni di Salvini è che continua a concentrarsi sul sindacato invece di riconoscere l'assoluta e brutale indisponibilità delle parti datoriali che ieri hanno sbattuto la porta in faccia al ministro.
Senza sciopero i lavoratori sono disarmati, più poveri e in balia di padroni sempre più arroganti; ecco perché difenderlo è vitale e non ci possono certo spaventare le multe minacciate da Salvini.

Unione Sindacale di Base