Raccolta candidature per le ELEZIONI STRUTTURA RSA AA/VV Gruppo Alitalia: UN'OCCASIONE PER CAMBIARE INSIEME!

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La vertenza Alitalia CAI con tutte le sue ombre si è conclusa il 31 dicembre 2014. Il 1° gennaio 2015 si è preso atto che il passaggio dei compendi aziendali alla nuova compagnia SAI, è ormai avvenuto. Le dimensioni della società, sia per il numero relativo al personale assunto, sia per la flotta in linea, è al momento quello previsto dagli accordi sottoscritti da CISL UIL UGL AVIA ANPAV ANPAC che USB non ha condiviso.


In questo contesto, USB ha fatto ben altre proposte per evitare in ogni modo quelle soluzioni finali e drammatiche propinate a una popolazione purtroppo oramai assuefatta alle dinamiche sindacali di questi ultimi 6 anni. C’è stata la paura di lottare e anche i lavoratori ne sono consapevoli.


Dal 2008 ad oggi, nel gruppo Alitalia, sono stati persi migliaia di posti di lavoro come nel resto del Trasporto Aereo e soprattutto nel sedime aeroportuale di Fiumicino. Il personale, sufficiente a far volare un’intera compagnia aerea, è rimasto a terra, ma oggi lo start up della Sai potrebbe offrire un potenziale sviluppo per recuperare posti di lavoro in questo gruppo imprenditoriale e in questo territorio.


Intendiamo essere presenti nei processi e nel confronto con la SAI per controllare l’andamento industriale e lo sviluppo che è stato promesso, d’altra parte lo abbiamo sempre fatto rimanendo spesso soli nella denuncia di storture e incongruenze strategiche ed economiche nel passato recente.


In questi anni, per la verità molto duri, con la dirigenza sindacale USB completamente azzerata ed esclusa dalle assunzioni in CAI, abbiamo vinto la battaglia legale per il nostro riconoscimento in azienda che è arrivato nel 2011, ma solo dal 2013 Alitalia ha accettato definitivamente tale sentenza.


Durante la vertenza di luglio non abbiamo accettato di firmare i licenziamenti sanciti dall’accordo quadro, poi vidimato dalla cessione di ramo d’azienda il 26 novembre 2014.


Per la massima tutela dei nostri iscritti e per avere una rappresentanza davvero parificata rispetto a quella di altre organizzazioni, abbiamo firmato il contratto integrativo. Il contratto CAI era legato all’accordo sul costo del lavoro.




Non abbiamo mai rivendicato la bontà delle intese per le misure straordinarie, il cosiddetto accordo sul costo del lavoro che è stato al centro di una forte discussione ma dopo un lungo e complesso confronto con i lavoratori e le strutture interne del sindacato, passaggi obbligati nella nostra organizzazione, abbiamo ritenuto di mantenere la firma sul pacchetto, finalizzandola alla battaglia tesa al recupero dei licenziamenti. Abbiamo anche firmato gli accordi che regolano i contratti di solidarietà difensiva.


Su questo tema principalmente, cioè contro le ristrutturazioni che producono disoccupati, impernieremo il prossimo lavoro sindacale. Ma intendiamo agire anche per la difesa della qualità della vita, della salute e per la sicurezza del lavoro a bordo e sulle battaglie per le normative per l’impiego.


Sul tema delle RSU, negli anni abbiamo fatto un viaggio sulle montagne russe senza perdere di vista il senso di una rappresentanza più giusta e democratica. Per arrivare a elezioni aperte e accessibili a tutti i soggetti sulla scena, associazioni o sindacati minori compresi, quando esistevano ancora le vecchie regole dell’accordo interconfederale del 93’, come SdL Intercategoriale indicemmo nel 2005 le elezioni perdendo per questo motivo i diritti sindacali per oltre un anno.


Oggi, opponendoci alla nuova normativa tracciata dagli accordi interconfederali del 28 giugno 2011, del 31 maggio 2013 e del regolamento del 10 gennaio 2014 trascritto nel Testo Unico sulla Rappresentanza, abbiamo sollevato eccezioni di costituzionalità e indicato i limiti legali avviando una mastodontica causa che ha trascinato in tribunale le sigle confederali di CGIL CISL UIL e UGL insieme alla Confindustria. Non sappiamo come andrà questa causa ma riteniamo profondamente ingiuste e non tutelanti per i lavoratori le regole recentemente introdotte. Aspetteremo l'esito della sentenza, informeremo i lavoratori e faremo insieme a loro tutte le opportune valutazioni.


La struttura organizzativa di questa nuova compagnia è per molti versi diretta discendente della CAI. Parte della dirigenza ha ricoperto in questi anni ruoli di responsabilità anche negli esiti negativi e fallimentari sotto gli occhi di tutti. Per altri aspetti come quello dell’organizzazione operativa è una società diversa, negli obiettivi commerciali e nelle strategie. Il personale navigante è stato nuovamente riunito in due basi principali cancellando l’assurdo sistema multi base che aveva avviato l’odissea delle assunzioni ai quattro angoli della penisola. Si è sanata almeno in parte, una fetta di ingiustizie.


Questa è stata la nostra storia recente. Ora però è necessario rinnovare la struttura che ha attraversato il lunghissimo e durissimo periodo che abbiamo tracciato, spesso in trincea e rimettere ai lavoratori ogni pesatura dei fatti dal 2009 fino ad oggi. Ringraziamo i compagni di strada, gli iscritti e i colleghi che anche indirettamente ci hanno sostenuto.


Si apre ora la campagna per le candidature alla nuova RSA che speriamo porterà nuove risorse, nuove persone e voglia di impegno. Auspichiamo che gli iscritti sulle basi di Roma e Milano, valutino la possibilità di iniziare attivamente la propria partecipazione mettendo a disposizione la propria candidatura.


Salutiamo la struttura uscente che con le proprie forze e senza diritti per lunghi anni, ha quasi quadruplicato il numero degli iscritti dallo start up di Cai e che si è fatta carico dell’emergenza e con la propria testimonianza e militanza ha consentito a USB di rinascere in quest’azienda. In allegato sarà distribuito il programma organizzativo per la raccolta delle candidature e per la programmazioni delle prossime elezioni.


Fiumicino, 16 gennaio 2015 USB Lavoro Privato