Regione Calabria: ennesimo attacco ai beni comuni e al "diritto sociale"
Anche la Calabria si adegua alle politiche neoliberiste adottate dal governo nazionale per rispondere ai diktat dell’Europa delle banche.
La Delibera di Giunta del 30 marzo n° 147 che taglia oltre 5 Mln di Km/bus del Trasporto pubblico locale, è l’ennesimo attacco ai beni comuni e al “diritto sociale” consumato ai danni della collettività calabrese da parte della Giunta guidata dal Presidente Scopelliti .
Una scelta politica che assesterà un colpo mortale alla già fragile consistenza industriale delle aziende calabresi del settore e che grazie anche ai tagli ai treni notturni e a lunga percorrenza contribuirà ad isolare ulteriormente la Calabria dal resto dell’Italia e dell’Europa.
Una scelta politica in controtendenza rispetto al resto dell’Europa che invece investe sul Trasporto pubblico locale come elemento fondamentale per lo sviluppo economico e sociale dei territori e che trascura le pesanti ricadute economiche che subirà il territorio a causa della sicura perdita di oltre 400 posti di lavoro.
Con questa decisione, la Giunta Scopelliti si assume la responsabilità politica della marginalizzazione del ruolo della Calabria e dell’ulteriore disagio sociale che ne conseguirà e conferma che la vertenza sostenuta contro le FS in relazione alla soppressione di importanti servizi ferroviari, allo stato senza nessuna risultanza, era solo un modo di continuare la ricerca di uno sterile consenso populista.
La nostre valutazioni sono confermate dall’analisi del provvedimento di Giunta:
Si tagliano i servizi di collegamento con la più grande infrastruttura dedicata ai trasporti presente sul territori quale l’aeroporto di Lamezia Terme, sul presupposto che esistono servizi a chiamata che hanno costi pari o superiori a quelli del biglietto aereo e certamente non fruibili da semplici cittadini;
si tagliano 240 corse dei servizi per l’Università della Calabria nonostante gli studenti interessati da sempre, promuovendo iniziative e dibattiti, lamentano la scarsa qualità e l’insufficienza degli attuali volumi del servizio;
si eliminano servizi giornalieri da e per l’università che consentivano agli studenti non residenti, che non possono permettersi gli esosi affitti, di poter frequentare i corsi regolarmente;
si eliminano i servizi in sovrapposizione su alcune tratte senza alcuna valutazione dei dati di traffico;
si eliminano i servizi estivi utilizzati dalle classi popolari, come un surrogato di gita, per recarsi nei centri montani e balneari calabresi. Questi tagli contribuiranno, inoltre, a rendere impossibile ai turisti che sceglieranno di soggiornare in questa regione di muoversi adeguatamente sul territorio.
Dobbiamo ribellarci a queste politiche che cancellano i diritti dei cittadini a favore delle lobbies e dei grandi gruppi industriali.
Rispondiamo a questo ulteriore assalto al bene comune e ai diritti con un no convinto alla liberalizzazione e privatizzazione del trasporto pubblico locale.
Per fare questo è necessario che tutti i cittadini, associazioni, utenti e sindacati non concertativi stiano convintamente insieme a difesa di questi importantissimi beni comuni.
Non possiamo fidarci di chi ha promulgato leggi per privatizzare e liberalizzare servizi di primario interesse sociale, quali l’acqua, la sanità, la scuola, l’Università e o le assurde scelte di distruzione dell’ambiente a favore di un progresso utile solo alle lobbies e ai banchieri e di coloro, le OO.SS concertative, che hanno avallato le scelte legislative dei Governi nazionali tradendo il mandato dei loro iscritti, delle lavoratrici e dei lavoratori e di tutti i cittadini.