Regione Umbria: abbandona i cittadini e lavoratori per tornare sui passi delle gare dei servizi pubblici essenziali
Partendo dalla campagna elettorale delle elezioni regionali fino a pochi giorni fa, abbiamo assistito ad un continuo “teatrino” della politica che non può lasciarci indifferenti e sul quale, per onestà intellettuale, siamo costretti a dire la nostra.
Non possiamo scordare i due schieramenti, centrodestra e centrosinistra, rimpallarsi le accuse su come gestire le famose gare d’appalto del TPL; il centrosinistra ha giocato alto gridando alla svolta: NIENTE PIU’ GARE, AFFIDAMENTO IN HOUSE! Sono seguite le prese di posizioni del sindacato CGIL a sostegno dell’allora candidata alla guida della regione Stefania Proietti.
Questo lo scenario dello scorso autunno con cui si sono tenute le elezioni regionali e, poco dopo l’insediamento della nuova giunta regionale, tutti i cittadini dell’Umbria sono stati costretti a rendersi conto che, come di consueto, che gli impegni preelettorali da parte della neo giunta insediata pochi mesi fa, altro non era che la solita bufala per accaparrare voti.
È cosa nota che USB lavoro privato ha sempre contrastato la vecchia amministrazione Tesei nel suo perseverare sulla strada delle privatizzazioni del TPL regionale. Rimaniamo convinti che nessuna gara ha mai garantito e mai potrà garantire ad alcun lavoratore le stesse condizioni economiche e di lavoro, inoltre ogni appalto ha segnato puntualmente tagli sul servizio reso ai cittadini; un meccanismo macabro che risponde al recupero economico delle gare effettuate a maggior ribasso per il quale le aziende subentranti si sentono legittimate a recuperare i propri profitti programmati sulla pelle dei lavoratori e dei cittadini.
Questa la realtà tracciata dagli appalti e subappalti nel percorso degli anni nel settore del Trasporto Pubblico, come in tutti i servizi pubblici aggrediti da queste scellerate scelte politiche, per le quali non possiamo che esprimere un parere negativo sulla nuova giunta regionale che, spronata da quei sindacati disinteressati alle problematiche dei lavoratori e dei cittadini, sostiene le gare d’appalto a bacino unico nella consapevolezza di mettere a rischio il lavoro e il servizio servendo su di un piatto d’argento il 49% della totalità dei km messi in gara ad una miriade di aziende in forma di subappalto e/o in subaffidamento.
Ribadiamo che ci vuole coraggio politico e soprattutto più senso comune, una cultura di valorizzazione del bene pubblico da parte della amministrazione Proietti e soprattutto da chi si definisce “sindacato confederale” che nonostante i disastri che le gare d’appalto hanno prodotto negli ultimi 40 anni, continuano a spingere verso la privatizzazione dei servizi e magari anche a costituire aziende che partecipano alle gare.
Vogliono convincere tutti che la gestione pubblica non è cosa sana, in realtà si vuole impedire proprio per aggredire le risorse pubbliche messe a disposizione dei servizi stessi, favorire interessi specifici dove spesso si incontrano criminalità e politica.
Una gestione sana del pubblico è invece possibile, può essere fatto; è chiaramente una scelta coraggiosa, di lealtà verso i cittadini, di correttezza verso i lavoratori, di trasparenza verso tutti restituendo alla città, alla Regione gli utili che oggi intascano i privati reinvestendoli per migliorare ed aumentare tutti servizi pubblici essenziali oggi drammaticamente abbandonati.
USB LAvoro Privato, Federazione Regionale Umbria