Regione Umbria e BUS Italia vogliono fare cassa ai danni dei lavoratori autoferrotranvieri

Perugia -

 

La regione Umbria continua a percepire da parte del governo, attraverso il decreto ministeriale N°90 del 27 marzo la totalità del Fondo nazionale trasporti; com'è possibile che a fronte del taglio dei servizi, ridotti al 30% del totale, con i soldi versati come se il servizio fosse svolto al 100%, i lavoratori messi in cassa integrazione siano pagati con forte riduzione dello stipendio?

Assurdo che la regione abbia disposizione tutti i fondi già versati; le aziende, mettendo in cassa integrazione i lavoratori sono scaricate dal costo del lavoro e che i lavoratori sono retribuiti a stipendio ridotto.

Infatti, facendo un po’ di cronistoria di quanto è avvenuto da marzo in avanti, le associazioni datoriali e i sindacati comunicavano, con un avviso comune, che non sarebbero avvenuti tagli dei finanziamenti da parte del governo in seguito alla riduzione dei servizi svolti, tanto è vero che le aziende non avrebbero neanche dovuto aderire ai Fondi Bilaterali di Solidarietà (cassa integrazione) visto che i soldi, come poi confermato con decreto del Ministero dei trasporti, non sarebbero stati decurtati di un centesimo.

Per concludere, la regione ha i soldi versati nelle proprie casse, le aziende hanno scaricato il costo del lavoro sullo stato con i Fondi bilaterali, i lavoratori pagati con stipendi fortemente ridotti pagano gli utili che fanno Regione ed aziende.

Questa situazione non piace ai lavoratori, sicuramente siamo ancora in tempo per fare si che i lavoratori vengano retribuiti al 100% delle loro spettanze, altrimenti questa situazione sarà forte motivo per arrivare ad  una mobilitazione fino al recupero di quanto a noi dovuto...

 

USB Lavoro Privato - Umbria