Regione Umbria: si torna a parlare di appalti nel Trasporto Pubblico Locale; martedì 9 agosto presidio e manifestazione

AZIENDA UNICA REGIONALE A GESTIONE DIRETTA, 100% PUBBLICA

Questo è quanto rivendicano i lavoratori autoferrotranvieri della regione Umbria; questo è quanto rivendica l’Unione Sindacale di Base - Lavoro Privato.

 

Perugia -

 

Ancora una volta, sul tavolo della politica, torna la questione dell’appalto del servizio di Trasporto Pubblico Locale. Tutto lo scontro di merito sembra consumarsi sulla questione dei costi del servizio, su quanti soldi l’ente Regione può risparmiare attraverso lo spacchettamento in tre o più lotti, quanto invece potrebbe essere affidabile il lotto unico che, sostanzialmente, vorrebbe dire restituire su un vassoio d’argento tutto nelle mani della società Busitalia, la famigerata società controllata da Ferrovie dello Stato che per questo in tanti, forse in troppi, amano definirla azienda “pubblica” ma che di “pubblico” ha ben poco.

Lo rappresenta bene il suo operato nella regione Umbria, ma non solo, gestendo il lavoro in barba ad ogni normativa, distraendo risorse economiche e operative verso servizi di altra natura addirittura fuori territorio regionale, spostando personale in più residenze al fine di non retribuire il dovuto, imponendo un accordo nazionale di secondo livello a disprezzo di un contratto nazionale di categoria già di per se penalizzante, sottraendo salario ai lavoratori, utilizzando in modo improprio i rapporti disciplinari con chiari obiettivi intimidatori e discriminatori, creando sempre un solido asse sindacale/politico che puntualmente si dimostra pronto a spianare la strada ad ogni suo volere.

Non per tutto questo è sostenibile il volgare e pretestuoso “spacchettamento” in tre o più lotti; una posizione che viene sostenuta esclusivamente per raggiungere un ennesimo taglio economico su quello che dovrebbe essere considerato un servizio pubblico essenziale.

Uno spacchettamento che vedrebbe riproporre lavoro precario e sottopagato, enormi disuguaglianze salariali, un servizio inefficiente misurato da finanziamenti scarsi con enormi pretese di guadagno.

Vorremmo che una volta tanto, la sordità della politica e il dilettantismo sindacale si faccino da parte facendo prevalere gli interessi collettivi, dei cittadini e dei lavoratori prendendo consapevolezza che dalla crisi profonda nella quale le scelte sciagurate della politica hanno precipitato il trasporto pubblico locale se ne esce soltanto:

  • rendendo possibile un trasporto pubblico sicuro e dignitoso che risponda in modo efficiente alle reali esigenze dei territori in un contesto di lavoro sano e rispettoso degli operatori del settore;
  • intervenendo e modificando la logica, assurda, per la quale si vogliono affrontare le complesse problematiche del trasporto, come della scuola e della sanità, agendo esclusivamente sui costi e sui possibili risparmi attraverso i tagli e gli aumenti dei carichi di lavoro senza porsi in modo proficuo nei confronti delle reali esigenze dei cittadini né, tanto meno, delle condizioni di lavoro imposte;
  • modificando l'ossessionante e vizioso criterio che, inneggiando al risparmio, vede bruciare fior di soldi pubblici attraverso appalti e subappalti ad aziende che offrono servizi di scarsa qualità e lavoro sottopagato, garantendo ad esse profumati profitti.

 Martedì 9 Agosto ore 8,30

presidio in via Masi sede Rai (Perugia)

seguirà corteo per raggiungere la sede della regione Umbria in piazza Italia

BASTA PRIVATIZZAZIONI

 

USB Lavoro Privato,federazione Regione Umbria.