Rimettiamo il lavoro al centro del trasporto aereo, sabato 15 maggio secondo sciopero nazionale dell’intero settore
Le forti mobilitazioni che sono partite in Alitalia, in Airitaly e in Toscana Aeroporti sollevano il tema del profondo disagio legato alla grave e inaudita crisi che colpisce uno dei settori più strategici per il Paese, che da anni segna tassi di crescita impressionanti ma che ha finora visto la progressiva distruzione delle condizioni di lavoro, dall’occupazione ai salari.
È sempre più evidente che dalla devastante crisi causata dal Covid si intende uscire esattamente come ci si è entrati: mantenendo inalterate i profitti e le rendite di posizione di gestioni aeroportuali, low cost e vettori full service stranieri ai danni del fattore lavoro.
Il DDL della riforma del trasporto aereo presentato nell’estate del 2018 è ben chiuso nei cassetti del Parlamento, mentre non si vede all’orizzonte alcun progetto per la riappropriazione della gestione dei flussi turistici e commerciali così importanti per l’Italia se non il rinnovo delle ricche concessioni agli aeroporti.
Tutto questo sta portando inesorabilmente verso un modello di trasporto aereo nazionale di fatto colonizzato, frammentato e basato sulla low-costizzazione dei rapporti di lavoro.
Contro questo modello noi ci batteremo con tutti gli strumenti possibili.
USB proclama il secondo sciopero nazionale dell’intero settore, dei vettori e di tutti i settori aeroportuali, dopo il primo effettuato il 23 aprile, legato alla rivendicazione di un intervento complessivo da parte del Governo attraverso un pacchetto di investimenti pubblici necessari per il rilancio di un settore chiave per la ripresa dei traffici turistici e commerciali da e per l’Italia.
Sabato 15 maggio dalle ore 00.00 alle ore 23.59
Gruppo Alitalia 8 ore dalle 10.00 alle 18.00
Alla base dello sciopero rimane la piattaforma articolata su 3 macrotemi già pubblicata a novembre:
- Un piano di emergenza che garantisca il lavoro e sostenga le aziende fino alla totale ripresa del traffico prevista entro il 2023;
- Un piano di investimenti pubblici a sostegno della ripresa, a partire dal vettore nazionale adeguato alle necessità, alla soluzione delle crisi attuali e alla ricomposizione di lavorazioni pregiate come la manutenzione aerea.
- L’avvio delle riforme di sistema attese da anni, con al primo posto la tutela del lavoro e delle filiere produttive con regole uguali per tutti gli operatori.
La situazione si sta deteriorando in modo impressionante e non c’è più tempo da perdere se questo Paese vuole preservare un patrimonio professionale se non vuole lasciare un settore strategico nelle mani di interessi e rendite private e straniere.
Tuteliamo il lavoro di oggi, costruiamo quello futuro
USB Lavoro Privato – Trasporto Aereo