Ripartire da Catania
Per molti di noi, Catania è stata il luogo della ripartenza. Un luogo che è lontano centinaia di chilometri dalle nostre case e dalle nostre famiglie, ma che rappresenta pur sempre l’uscita dal tunnel di anni di cassa integrazione e di precarietà.
A nostro modo di vedere, qui a Catania ci sono le condizioni ottimali per far ripartire un’iniziativa sindacale dignitosa dentro la Smart Carrier e più complessivamente dentro il Gruppo Alitalia/Cai.
Molti di noi, infatti, provengono da esperienze omogenee e rivendicano diritti, bisogni e preoccupazioni molto simili tra di loro.
Infatti, tutti noi abbiamo la necessità che in questa base l’attività di volo sia perequata tra tutti, distribuita cioè equamente senza la pur minima zona d’ombra che produrrebbe solo danni enormi a tutti, nessuno escluso.
Abbiamo il bisogno di una gestione trasparente che sappia rispondere ai problemi di chi lavora molto distante dalle proprie case e dalle proprie famiglie ed è costretto a fronteggiare enormi difficoltà economiche.
In primo luogo, chiediamo lavoro, ovvero che l’attività di volo sia adeguata gli organici per garantire stipendi dignitosi a ognuno di noi, senza dover arrancare per arrivare a fine mese, senza avere gli incubi dei mesi di bassa stagione e senza dover sottostare a balzelli iniqui come quello del posto auto in aeroporto.
Oltre, a questi bisogni reali, legati al lavoro e alla quotidianità, c’è una forte preoccupazione tra tutti noi sulle prospettive future della Smart Carrier. Abbiamo preso atto che il piano industriale sembra prevedere cose di buon senso e punta finalmente allo sviluppo dopo anni di tagli massacranti; allo stesso tempo non contiene alcuna certezza riguardo il futuro di questo specifico COA e di chi ci lavora.
In questo caso bisogna essere molto chiari: noi meritiamo e pretendiamo di avere gli stessi diritti, le stesse prospettive e le stesse tutele di ogni lavoratore di CAI; non potremo più accettare destini diversi dal resto della categoria determinati dalla “sfortuna”, e abbiamo la sacrosanta pretesa di poter tornare o avvicinarsi, prima o poi, a casa.
Questo significa che il tema della prospettiva di Smart Carrier e del futuro di ognuno di noi debba essere posto fin dal prossimo mese di settembre sul tavolo del confronto aziendale.
Questi sono i principali temi che ci hanno spinto a formare l’ RSA USB degli Assistenti di Volo della Smart Carrier di Base Catania.
Un impegno che nasce dalla consapevolezza che, chiusa una bellissima fase nella quale abbiamo condiviso un percorso neutro e indipendente verso tutte le sigle sindacali, oggi sia giunto il momento di costruire una forza diversa, un dissenso che, per i temi posti e per i problemi che abbiamo davanti, deve essere necessariamente organizzato dentro un percorso politico-sindacale ben chiaro.
Percorso che parte anche dalla storia di alcuni di noi, ma anche dal non dimenticare che ci sono enormi differenze tra chi il disastro l’ha gestito e chi, invece, l’ha subito sulla propria pelle.
Percorso che non può ignorare la recente sentenza della Corte Costituzionale sull’articolo 19, la quale sancisce che tutto quello che è sindacalmente accaduto negli ultimi 5 anni in Alitalia ha leso i diritti della persona sanciti dall’art. 2, 3 e 39 della Costituzione italiana.
Noi questi diritti, questa democrazia, questa libertà restituita ce la riprendiamo tutta, senza scuse per chi li ha violati e senza sottostare più a insopportabili ricatti di rappresentanza fino a qui esercitati dai soliti noti.
Questo è l’impegno che ci assumiamo: più democrazia, più partecipazione, più indipendenza e più dissenso organizzato per rivendicare i nostri diritti e i nostri bisogni.
Non promettiamo la luna o paradisi improbabili, così come saremo sempre aperti al confronto con tutti, ma non vogliamo sprecare l’opportunità che abbiamo in questa base di Catania di ripartire insieme, costruendo un tessuto sociale fatto di solidarietà e coesione tra di noi. Questa sarebbe davvero una bella e enorme novità per Alitalia.
Concludiamo con un invito al l’A.D. Del Torchio: se vuole davvero invertire la rotta di questa Compagnia, come noi gli auguriamo di cuore, deve anche essere consapevole che è l’ora di iniziare a chiudere le ferite prodotte da una delle più brutte pagine della storia industriale e sindacale di questo Paese. Base Catania riparte anche da questo.
12 agosto 2013