Roma: la società civile protesta contro il genocidio e la società ATAC va a caccia delle streghe

Roma -

Diventa un caso “disciplinare” la solidarietà di un conducente di linea che difronte all’enorme mobilitazione di tutta la società civile nella città di Roma, mentre rientrava nel deposito per aderire allo sciopero generale di oggi, 3 ottobre, esponeva nel display della vettura la scritta “GAZA”.

Un gesto semplice ma di grande valore, quello del lavoratore, verso tutte quelle migliaia di manifestanti che hanno attraversato le strade di Roma; di grande valore verso tutti i partecipanti della Global Sumud Fotilla bloccati e arrestati in modo illegittimo nelle acque internazionali del mediterraneo, di grande valore verso il popolo palestinese tutto ancora oggi sotto i bombardamenti dello stato genocida israeliano.

Appare decisamente sciocca e stolta, la dirigenza della azienda ATAC che getta il lavoratore nella gogna mediatica invece di accettare quel gesto semplicemente per il suo grande valore di solidarietà che nulla ha a che fare con quella ritondate quanto stupida accusa di “uso improprio delle dotazioni aziendali".

Ma davvero che una azienda come ATAC non ha altro meglio da fare!

Probabilmente no! Non si pensi che questa organizzazione sindacale rimanga a guardare; qualsiasi ritorsione sarà messa in atto ci vedrà accanto alla mobilitazione di tutte le lavoratrici e lavoratori nella sua più decisa forma di protesta. Non permetteremo che l’azienda “utilizzi in modo improprio lo strumento dei provvedimenti disciplinari” per far contenta la stampa o chi incita la gogna.

Coordinamento USB Lavoro Privato, Regione Lazio settore TPL