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Sciopero degli autobus «Adesione tra il 60 e l'80%»

19 settembre 2007 - La Gazzetta di Reggio

Reggio Emilia -

REGGIO E. - Le percentuali di adesione allo sciopero degli autobus indetto ieri dalla Cub e finito poi nel mirino della Cgil? «Al mattino 60%, al pomeriggio 80 per cento», fanno sapere gli organizzatori. Che spiegano anche i motivi della protesta: «La mobilitazione dei lavoratori del trasporto pubblico locale delle aziende di Act è stato realizzato perché i vertici aziendali e la proprietà (Comune e Provincia) continuano a dimostrare una totale chiusura».

«Deprecabile anche il comportamento del presidente di Act, Angelo Malagoli - prosegue la Cub - che, nonostante la richiesta di convocazione, evita di ricevere i rappresentanti dei lavoratori. Organizzarsi nel sindacato che risponde alle interessi dei lavoratori è un diritto degli stessi. Non possono essere i datori di lavoro a scegliere con chi trattare e non sono più accettabili accordi di "esclusiva" tra parte datoriale e sindacati concertativi, che oltre ad andare contro ad ogni principio di democrazia hanno prodotto in questi ultimi quindici anni devastazione salariale, impoverimento generalizzato dei lavoratori e precarietà».

E poi: «Per i lavoratori di Act group si tratta del quinto sciopero nell’arco di nove mesi». L’obiettivo del sindacato «è contratto unico cui facciano riferimento tutte le aziende del settore che prevederebbe la tanto auspicata equiparazione. L’unicità del contratto, è l’unica garanzia di pari condizioni economiche e normative di tutti i lavoratori del "sistema tpl" reggiano, su cui non deve ricadere il costo della fallimentare stagione della privatizzazione dei servizi di trasporto pubblico locale. Nonostante adesioni molto alte agli scioperi, da parte di Act prosegue un deprecabile atteggiamento di chiusura totale nei confronti delle istanze dei lavoratori. Rimane per ora senza risposta anche il diritto alla mobilità dei cittadini utenti, che subiscono un forte disagio di fronte alle alte percentuali di adesione agli scioperi».

La Cub infine «si scusa con la cittadinanza per tutti i disagi causati dalle agitazioni, sottolineando peraltro la responsabilità evidente delle controparti aziendali. A questo punto cosa potrà accadere nei prossimi giorni dipende dalla proprietà (Comune e Provincia): o questa prende atto della situazione e da la disponibilità ad incontrare i lavoratori e la Cub Trasporti per discutere eventuali soluzioni dei problemi, o le iniziative di lotta continueranno».