Sciopero generale, un milione incrociano le braccia e centomila scendono nelle piazze per dire no alle politiche antipopolari di Draghi e Bonomi
Almeno un milione di lavoratori in sciopero, 100mila i partecipanti alle manifestazioni che si stanno svolgendo in tutta Italia. È il primo, provvisorio, bilancio dello sciopero generale nazionale di tutti i settori pubblici e privati proclamato da USB e da tutte le altre sigle del sindacalismo di base e conflittuale contro il governo Draghi, fedele esecutore dei voleri di Confindustria e della UE.
La giornata è iniziata con il blocco dei porti principali e si è poi snodata con cortei e presidi in 40 città. A Roma nel corteo che si è mosso da piazza della Repubblica diretto a piazza Santi Apostoli, sono confluiti i partecipanti ai tre foltissimi presidi tenuti davanti al Mise (aziende in crisi, da Alitalia a GKN all'ex Ilva), alla Funzione Pubblica (pubblico impiego) e al Ministero dell’Istruzione (docenti, Ata, studenti e ricercatori).
Affollatissime anche le manifestazioni svoltesi a Torino, Milano, Genova, Trieste, Bologna, Firenze e Napoli, nettissime nel gridare “no” alle politiche antipopolari di Draghi e Bonomi e nel rifiuto del nuovo “patto” che Cgil, Cisl e Uil stanno per concludere con il governo e Confindustria, nell’unico interesse del padronato. Altrettanto netto il “no pasaran!” all’indirizzo della manovalanza fascista vista all’opera sabato scorso a Roma nell’assalto alla Cgil.
Unione Sindacale di Base