Sciopero RFI DOIT Roma, riaffermato il diritto di parola dei lavoratori contro gli arbitrî aziendali
Venerdì 6 c’è stato lo sciopero dei ferrovieri della manutenzione infrastrutture della Direzione Operativa Infrastrutture Roma di Rete Ferroviaria Italiana per la vertenza contro il lavoro straordinario notturno, sui riposi settimanali, e per la reintegra immediata del lavoratore di Viterbo ingiustamente licenziato.
Uno sciopero difficile quanto necessario di cui USB e la sua componente nella RSU 9 DOIT Roma si sono assunte la responsabilità di fronte all’immobilismo delle altre organizzazioni sindacali di settore, che in parte sono, addirittura dichiaratamente, allineate alla posizione aziendale.
Uno sciopero osteggiato in vari modi dalla dirigenza aziendale che a poche ore dall’inizio diffondeva, attraverso i responsabili degli impianti, fuorvianti informazioni su presunte irregolarità dello sciopero stesso, inducendo molti lavoratori a credere di non poter scioperare; nel contempo osteggiando in ogni modo lo svolgimento delle assemblee dei lavoratori, respingendo strumentalmente le regolari indizioni della RSU 9.
Uno sciopero osteggiato dalle stesse organizzazioni sindacali firmatarie di settore, che al netto della paventata spaccatura all’origine di un vago aspetto dell’attuale vertenza, si compattano invece sull’esclusione dei lavoratori dalle scelte sindacali, convergendo spudoratamente anche per questa via sugli obiettivi aziendali: come hanno dimostrato i componenti Uil della RSU 9 Roma Nodo che su pressione della propria organizzazione sindacale hanno ritirato le loro firme per le assemblee già programmate per gli impianti dell’Unità Produttiva Roma Nodo, invece di contrastare la pretestuosità dei dinieghi aziendali.
Uno sciopero con cui USB ha riaffermato il diritto di parola di lavoratori sottoposti al più bieco arbitrio aziendale nella sconsiderata rincorsa delle condizioni imposte dalle imprese private del settore, e a cui hanno aderito, nel quadro di difficoltà descritto, non solo i suoi iscritti con concentrazione di elevate percentuali di partecipazione sull’impianto di Civitavecchia.
Nella consapevolezza dell’enorme ostacolo alla partecipazione dei lavoratori rappresentato dalla convergenza sull’obiettivo delle centrali sindacali e aziendali, USB non può tuttavia esitare anche sul giudizio negativo verso l’indifferenza che certi lavoratori stanno dimostrando di fronte all’incalzare del peggioramento delle condizioni generali e di sicurezza sul lavoro nel settore, dando in questo modo un implicito, quanto indecoroso, consenso alla vigente politica di smantellamento della garanzia dei diritti acquisiti, e persino di fronte alla violenza del licenziamento ingiustificato di un giovane lavoratore al termine del suo apprendistato.
Ciò dimostra il grande impegno sindacale che resta da garantire per riconsegnare ai lavoratori della manutenzione infrastruttura DOIT Roma una vera possibilità di rappresentanza dei propri interessi: impegno che USB ha riconfermato oggi e nella prospettiva di tenuta della necessaria lotta fino a quando necessaria.
Unione Sindacale di Base Lavoro Privato - Attività Ferroviarie