SCIOPERO TPL ROMA: USB, ADESIONE PLEBISCITARIA. ADESSO BASTA FANDONIE E CAMPAGNA DI ODIO CONTRO LAVORATORI
90% in Roma Tpl e 70% in Atac
Adesione quasi plebiscitaria allo sciopero indetto oggi dall’USB in tutte aziende del Consorzio Roma TPL, attestata su una media del 90%. In ATAC l’ultimo aggiornamento sulla fascia diurna registra una percentuale che supera il 70%. Continuano ad essere chiuse Metro A e Metro B, mentre si ricorda che la metro C funziona con sistema driverless, ovvero senza guidatore a bordo.
Riguardo ai dati sullo sciopero in Atac riportati dal Prefetto, si precisa che questi sono basati sul conteggio di tutto il settore non operativo: il dato reale fra autisti, macchinisti, addetti di stazione, verificatori, ausiliari del traffico è di oltre il 70%.
Riguardo al comportamento intimidatorio tenuto dall’assessore alla Mobilità nei confronti dei lavoratori ed ai suoi ripetuti tentativi di boicottare lo sciopero, l’USB ha dato mandato ai suoi legali per valutare la gravità della condotta di Esposito in virtù del ruolo da lui ricoperto.
“L’assessore Esposito, ormai allo sbando, ci accusa di sciopero politico per deviare l’attenzione dell’opinione pubblica - dichiara Guido Lutrario, dell’USB di Roma e Lazio - Ricordiamo che noi stiamo scioperando perché i controsoffitti della Metro A cadono sulla testa degli utenti e dei lavoratori, così come ieri lo sportello di un bus si è staccato schiacciando una cittadina che ora rischia di perdere un braccio”.
“Basta con le fandonie e la campagna di odio contro i lavoratori – avverte Lutrario - i disagi che soffrono i cittadini tutti i giorni sono dovuti agli scarsi investimenti anche nella sicurezza. E allora chiediamo, dove è finito il tesoretto da 700 milioni di euro dei biglietti falsi di Atac? Perché non si parla più di quell’inchiesta? Questi buchi si trasformano in tagli dei servizi essenziali, rialzo del costo del biglietto e aumento delle tasse”.
Prosegue il dirigente USB: “I dati dell’adesione allo sciopero da noi proclamato dimostrano non solo che le ragioni della protesta sono largamente condivise dai lavoratori, ma che è indispensabile una inversione di marcia. In primo luogo, serve lo stop a qualsiasi tentativo di privatizzare di ATAC ed un forte incremento degli interventi sul fronte della sicurezza e della salute dei lavoratori e degli utenti. Serve il ripristino tempestivo della regolarità nelle aziende della Roma TPL ed il reintegro immediato delle somme indebitamente sottratte dalle tasche dei lavoratori. Occorre inoltre un piano di assunzione per gli autisti, necessità fondamentale da sempre sostenuta dall’USB e riconosciuta dallo stesso ex Dg Micheli”, conclude Lutrario.