SETA, Modena: FERMO IL SERVIZIO E SCIOPERO DELLA FAME
E’ nella giornata internazionale delle donne, all’interno dello sciopero globale, dei 40 Paesi coinvolti, (per affermare che se la violenza di genere è un fenomeno strutturale e sistemico che attraversa tutti gli ambiti dell’esistenza delle donne, bisogna mettere in campo risposte capaci di pensare una trasformazione radicale della società e delle relazioni, come anche delle condizioni di vita e di lavoro), che i lavoratori/trici della società che SETA di Modena, esercente servizio di trasporto pubblico locale, hanno dato vita ad un presidio permanente con sciopero della fame.
I/le conducenti hanno deciso di aumentare la voce della protesta, in atto da mesi contro le politiche aziendali dei vertici di Seta, dopo le multe che sono scattate per aver rifiutato il servizio straordinario comandato dalla società al fine di far fronte ad un sotto organico strutturale.
La società SETA vuole imporre carichi di lavoro insostenibili ed ha utilizzato pesanti forme di denigrazione, costruendo un vero e proprio linciaggio mediatico ai danni dei lavoratori/trici , che hanno rifiutato il turno a straordinario a cadenza quotidiana .
Oggi, 8 marzo, oltre l’80% dei lavortori/trici hanno incrociato le braccia riportando le vetture nel deposito di appartenenza.
L’Unione Sindacale di Base, insieme ai lavoratori/trici tutti/e pretende un serio confronto con le OO.SS. e la Dirigenza di SETA Spa sulla annosa e spinosa questione della carenza di Personale e di una migliore e più efficiente programmazione dei turni di lavoro degli autisti,i quali, a dispetto di quello che è apparso sugli organi di stampa recentemente, sono ben consapevoli dell’importanza del loro ruolo svolto all’interno di SETA e della Società civile.
Non siamo certi, invece, che questo sia presente nelle menti dell’attuale dirigenza di SETA SpA.