SETA tra autisti costretti a dimettersi e bus che prendono fuoco: USB proclama lo sciopero di 4 ore per il 16 gennaio nei bacini di Modena, Reggio Emilia e Piacenza
Lo stato di salute di SETA sembra non migliorare, come il malessere che colpisce i suoi dipendenti, che sempre più frequentemente decidono di dimettersi; non solo chi è assunto da pochi mesi, ma anche chi ha 20 anni di onorato servizio e una paga un pochino più dignitosa. Se poi a tutte le difficoltà e responsabilità che comporta il mestiere, si aggiunge la paura e il rischio sempre più concreto di ritrovarsi a tentare di spegnere le fiamme dei mezzi aziendali che troppo spesso prendono fuoco, allora è inutile lamentarsi se nessuno vuole più guidare un bus.
SETA dovrebbe insignire con una medaglia al valore tutti i suoi conducenti che hanno salvato la vita dei passeggeri a bordo, mettendo a rischio la propria incolumità, come è successo lo scorso 5 gennaio per un incendio ( l'ultimo di una lunga serie) partito dal vano motore che ha distrutto una corriera del deposito di Vignola, in transito dalla piazza principale di Sestola e diretta a Montecreto; l'autista ha messo in salvo tutti i passeggeri, poi ha tentato invano di spegnere le fiamme con l'estintore, allertando i vigili del fuoco.
Già il 15 dicembre USB ha proclamato una prima azione di sciopero di 4 ore per il prossimo 16 gennaio nei bacini di Modena, Reggio Emilia e Piacenza, dopo un tentativo di conciliazione avvenuto presso la Prefettura di Modena, in cui ci siamo detti disponibili a sospendere lo stato di agitazione per 5 giorni, in attesa di una convocazione da parte dell'azienda, per mettere sul tavolo le nostre proposte per migliorare il servizio e le condizioni di lavoro del personale viaggiante.
La direzione di SETA continua però a non rispondere, nonostante i gravi problemi, si chiude a guscio e rifiuta il supporto e le proposte di un sindacato presente in azienda da più di 10 anni, che ha a cuore i problemi dei lavoratori e la qualità del servizio che viene offerto alla cittadinanza!
L'accordo per l'integrativo di secondo livello per gli assunti post 2012, doveva servire a trattenere i conducenti, ma se da un lato sono state migliorate le condizioni economiche (confermando comunque disparità salariali e normative), è stata spaccata l'azienda, divisi i lavoratori, peggiorando la qualità lavorativa, con la creazione di numerosissimi gruppi di lavoro che sembrano dei “gironi infernali” dove discriminazioni e disparità nella rotazione dei turni sono un dato di fatto.
Proprio per questi ultimi, si chiedeva di migliorare la normativa, riducendo l'impegno lavorativo, che arriva fino a 14 ore al giorno, adeguando tempi di marcia e garantendo congrui tempi di sosta ai capilinea, per il recupero del ritardo in linea ed evitare guide protratte per tante ore senza mai fermarsi.
Si chiedeva, inoltre, di garantire agli assunti post 2012 lo stesso numero di riposi dei vecchi assunti, aumentare le diarie autosnodati e filoviarie (al momento del valore di 1 euro a turno), di portare ad 8 euro il valore del buono pasto, invece di 5,29 euro, come di limitare il numero di provvedimenti disciplinari comminati ai lavoratori, spesso per esercitare una pressione e dittatura psicologica!
USB si scusa per lo sciopero inevitabile e chiede comprensione alla cittadinanza
Unione Sindacale di Base – Lavoro Privato
Modena, 07/01/2023