Solidarieta' ai lavoratori delle ex Wagon Lits
In allegato il comunicato
Sono ancora lontani da veder riconosciuto il loro diritto al posto di lavoro.
Il comunicato di Trenitalia lascia i lavoratori con una vaga promessa di riqualificazione e di ricollocamento in un tempo quantificabile in due anni ma senza nessuna certezza per la soluzione del problema.
Come e' stato scritto, sugli striscioni appesi  dai tetti dei palazzi e delle torri faro di FS, l'Unita' d'Italia in  questi anni e' stata compiuta anche da quei treni che hanno tenuto  attaccato il Sud al resto del Paese. Quei convogli che, soprattutto di  notte, hanno trasportato generazioni di donne e uomini costretti spesso a  una mobilità forzata all'interno dei nostri confini.  
Quei treni, quei ferrovieri, hanno permesso che  ciò avvenisse soprattutto in questi giorni di festa dove per pochi  momenti si ricostruivano gli affetti e i legami di una moltitudine di  famiglie nell'arco temporale di almeno un  secolo.  
E proprio quegli uomini, quei ferrovieri,  tagliavano in questi giorni i loro legami familiari per garantire un  servizio fino a ieri considerato universale.  
Anche oggi, a fronte delle strategie di sostegno  verso altri vettori, il treno di notte restava ancora affollato da  tutti coloro che non potevano permettersi i voli aerei o i massacranti  viaggi in bus; ma la sconfitta dell'idea di svolgere un servizio contro  una logica di puro profitto e di protezione del mercato del trasporto a  alta velocità ha sbaragliato tutti i motivi e le considerazioni che  avevano dettato lo sviluppo e l'affermazione dei treni notte in un arco  di tempo così lungo della storia italiana. I primi a farne le spese sono  stati i lavoratori delle ex Wagon Lits prima attraverso gli  "spezzatini" aziendali e poi con la famigerata cessione di rami  d'impresa fino all'ultima incredibile vicenda che li vede sostituiti da  altri lavoratori, di ancora non provata qualifica, di proprietà di  società estere, a fronte di una presunta economia che in ferrovia e'  ancora tutta da dimostrare. 
L'obiettivo della lotta intrapresa può essere solo quello della riassunzione all'interno di Trenitalia, che deve farsi carico di un servizio di interesse nazionale e non alienabile. A loro, ferrovieri e lavoratori in lotta, alle loro famiglie e ai loro affetti vogliamo portare la nostra solidarietà e quella dei ferrovieri e dei nostri lavoratori in questi giorni in lotta, come loro, per la difesa dei propri diritti e del posto di lavoro.
 
							     
					 
    
			 
    
			 
    
			 
						 
							 
							 
							 
        						 
				