TRASPORTO AEREO: SCIOPERO NAZIONALE 21 FEBBRAIO PER DARE UN FUTURO AL SETTORE

Roma -

L’USB conferma lo sciopero nazionale del Trasporto Aereo, dalle 13.00 alle 17.00 del prossimo 21 febbraio, primo passo concreto di una vertenza che intende porre fine al disastro industriale e al massacro sociale in atto all’interno di un settore strategico.

 

“Il Trasporto Aereo è considerato strategico in tutti i paesi avanzati fuorché, evidentemente, in Italia”, afferma Francesco Staccioli, dell’ USB Trasporti. “Anni di piani industriali disastrosi, avallati puntualmente dal sindacato ‘responsabile’, l’assenza di un sistema di regole valide per tutti gli operatori, nonché lo spreco di ingenti risorse per sostenere piani di licenziamento anziché di sviluppo, lasciano un’eredità fatta di migliaia di posti di lavoro persi, di un’industria nazionale ridotta al 38% del mercato, di privati che cannibalizzano vettori e aeroporti, di tagli ai salari e ai diritti grazie al dumping diffuso”.

 

“La situazione impone di rilanciare una politica del Trasporto Aereo in Italia – avverte il dirigente USB  - per questo un mese fa abbiamo inviato al precedente Ministro una proposta su 3 punti: intervento strategico dello Stato nel settore, anche investendo nello sviluppo anziché negli ammortizzatori sociali; una serie di interventi urgenti per il recupero occupazionale, che inverta un trend insostenibile; una politica contrattuale che riparta dal basso e non dalle segreterie di Cgil, Cisl, Uil e Ugl”.

 

Sottolinea il sindacalista USB: “Siamo coscienti che in questo momento non abbiamo un governo nei pieni poteri e che la questione degli esuberi Alitalia è stata al momento affrontata con intelligenza da tutte le parti, ma le crisi e i licenziamenti in Sea, in Alitalia, in Meridiana, nelle società di handling, e in tutti gli aeroporti italiani, non aspettano. Lanciamo quindi da subito la sfida al prossimo Governo sulle stesse tematiche, pronti  a mettere in atto lo sciopero di 24 ore del settore se queste istanze non verranno affrontate”, conclude Staccioli.