TRENITALIA: NON CI RESTA CHE (FARLI) PIANGERE !

Bologna -

I sindacati complici hanno indetto per venerdì 12 Aprile uno sciopero nazionale di 8 ore del personale di Trenitalia.

A soli sette mesi dalla firma di quel contratto che ha pesantemente peggiorato le condizioni lavorative dei ferrovieri tutti e creato le condizioni per lo smembramento dell'azienda, simulano un conflitto, nel tentativo maldestro di cavalcare il crescente malcontento dei lavoratori; malcontento generato dai loro stessi compromessi.

A leggere le motivazioni a base dell'agitazione c'è da chiedersi se davvero sanno quello che fanno! Prima di apporre la firma sul dettato aziendale lo hanno almeno riletto? O si sono fidati delle rassicurazioni verbali(!) dell'amministratore delegato circa la tenuta dei livelli occupazionali? Anche i più sprovveduti dovrebbero sapere che AUMENTARE L'ORARIO DI LAVORO oltre che peggiorare le condizioni lavorative CREA ESUBERI.

Nello specifico:

IL PERSONALE MOBILE ha nei fatti triplicato l'impegno lavorativo e tragicamente la misura di questo viene data dall'usura delle divise indossate. Un preoccupante campanello d'allarme sulle ripercussioni che questi turni stanno avendo sulla nostra salute.

Su IVU la posizione del sindacato è stata: meglio l'accordo altrimenti l'azienda fa quello che vuole. Risultato? Intascato l'accordo, l'azienda sta facendo quello che le pare!

A questo punto chiediamo, non sarebbe opportuno ritirare la firma da quell'accordo invece di continuare a vendere fumo?

SULLA CARGO da anni va avanti la scelta scellerata di distruggere il trasporto merci su ferro col pieno consenso dei firmaioli.

Assistiamo alla separazione delle attività redditizie, quelle rivolte ai traffici internazionali, su cui stringere partnership, dalle attività meno pregiate da abbandonare al limbo della contribuzione pubblica, un po' quello che avviene col trasporto passeggeri.

Risultato: scali merci abbandonati, invenzione del polifunzionale ed un costante esodo di personale verso RFI che delinea la volontà aziendale di alleggerirne la consistenza prima di darle il definitivo colpo di grazia. In soli sette anni il personale CARGO è passato dalle 13500 unità alle 4561 previste per la fine del 2013.

MAUTENZIONE ROTABILI lo stato dei materiali è sotto gli occhi di tutti affiancato dal luccichio delle frecce variamente colorate. Dall'altro lato le ipotesi di chiusura delle officine avanzano pericolosamente. Esempio evidente é lo stato dell'OGR di Bologna, un impianto modello, condannato alla chiusura perchè situato in un'area pregiata e speculativa. E mentre è sempre più incerto il futuro di quei lavoratori, i sindacalai si prodigano in tentativi clientelari imbarazzanti, mentre le cosiddette “avanguardie” schettiniane abbandonano la nave al proprio destino.

SULL'ASSISTENZA E VENDITA hanno scelto di accompagnare i vari scorpori e fusioni e di ignorare le condizioni di lavoro degli interessati, utilizzando questo settore come il cortile di casa in cui sviluppare qualche clientela, assecondando, di fatto, qualsiasi discriminazione: uno strano modo di interpretare le pari opportunità.

E ADESSO CI CHIEDONO ANCHE DI SCIOPERARE?

NOI NON CI STIAMO! Non possiamo scioperare con chi ci sta condannando a lavorare sempre più e peggio a riposare poco e a vivere meno!

Mandiamo a casa, o meglio al lavoro, questa casta sindacale disposta a firmare qualsiasi accordo pur di restare incollata alle proprie poltrone.

Costruiamo una mobilitazione che metta al centro la difesa delle condizioni lavorative e il trasporto ferroviario – bene comune.