Trieste Marine Terminal, l’azienda esclude i lavoratori di banchina dal premio di risultato, USB proclama lo stato di agitazione!
Nonostante la pandemia, logistica e porti non si sono mai fermati e hanno fatto registrare spesso fatturati e utili da record. Anche Trieste Marine Terminal non ha fatto eccezione facendo nell’anno peggiore della pandemia (2020) un aumento degli utili del 16% circa.
Se è vero che TMT ha messo più soldi sul tavolo è anche vero che ai lavoratori polivalenti manca un pezzo, il Premio Efficienza Terminal riconosciuto a tutti gli altri lavoratori dell’azienda, premio costruito sulle rese della movimentazione della merce in cui la banchina concorre pesantemente: 160 lavoratori su 300 lavorano nella banchina.
Il sistema premiale per i polivalenti è tutto impostato sulle rese personali che rischia di trasformare la banchina in una Indianapolis per il raggiungimento degli obiettivi con buona pace della sicurezza. Altro elemento pericoloso è la premialità concentrata sugli extra che spinge quindi i lavoratori a fare i doppi turni perché ben pagati, cioè 12 ore di lavoro consecutive.
E per finire l’imposizione di un’estensione dell’orario di lavoro solo per la banchina ma su cui l’azienda e le altre sigle sindacali vogliono far votare anche i lavoratori che non sottoposti a questo regime orario.
Una visione del lavoro ottocentesca del vecchio cottimo che non deve trovare posto in un porto dove la movimentazione e i rischi correlati sono una cosa seria!
Dopo due mandati ricevuti dai lavoratori in assemblea, USB ha formalizzato l’apertura dello stato di agitazione chiedendo la mediazione dell’Autorità Portuale per risolvere la vertenza.
Massimiliano Generutti
Coordinamento Mare & Porti USB Federazione di Trieste
Trieste, 2 Maggio 2022