Argomento:

Un ulteriore passo verso la privatizzazione del trasporto pubblico Savonese

Qualche giorno fa è stato ufficialmente comunicato alla RSU che il 5 gennaio 2009 il deposito di Albisola verrà chiuso e gli autobus trasferiti nel deposito di Savona. Cerchiamo di capire quali saranno le ripercussioni per i lavoratori e per l’utenza.

La Cub Trasporti di Savona prima di tutto denuncia l’ennesima arrogante mancanza di condivisione nelle decisioni,  che vengono imposte dall’alto ai lavoratori senza alcun tipo di informazione se non quando le cose sono già state decise, giustificandole come necessarie a causa della grave situazione economica nella quale ci troviamo, della quale però non siamo responsabili avendola comunque subita.

Come mai nel piano industriale non si fa’ alcun riferimento né  alla chiusura né al presunto cambio d’uso in deposito mezzi rimossi e/o sequestrati?

Eppure è ormai risaputo che il deposito sia stato ipotecato dalla passata dirigenza per l’acquisto dei carri attrezzi del servizio rimozioni, senza che i Sindacati confederali abbiamo mai detto alcunché( e non solo su quello ), attività che fino a poco più di un anno fa’ generava perdite ( non a caso il servizio di Soccorso in autostrada , l’ agenzia la Passione del viaggio e l’Officina di san Giuseppe di Cairo per le revisioni sono state o verranno a breve chiuse perché in perdita ). Come mai ad ogni nostra formale richiesta di spiegazioni su tale ipoteca non è mai stata data una risposta che permettesse di salvaguardare l’interesse dei lavoratori e dell’utenza ?

Ma dobbiamo essere sempre noi lavoratori e/o utenti a pagare il conto per l’incapacità di una classe politica e dirigenziale miope che non ha mai avuto alcuna reale intenzione di cooperare con le Rappresentanze sindacali unitarie se non quando faceva comodo a lei ?

La chiusura del deposito di Albisola comporterà per il personale viaggiante una perdita tra i 200/250 euro al mese sia per la probabile perdita delle diarie a causa dello spostamento del capolinea a Savona ( Priamar) sia per lo spropositato aumento del costo del biglietto venduto a bordo, previsto dal nuovo sistema tariffario  ( sul suburbano aumenta di 0.50 cent/euro, sull’extraurbano di 1.60 cent/euro ) che di fatto ne ridurrà drasticamente la vendita.

Lo svantaggio sarà anche per l’utenza che oltre a subire l’aumento del prezzo dei biglietti avrà un ulteriore decadimento della qualità del servizio in quanto, non avendo più il doppio capolinea , gli autisti  avranno ulteriori difficoltà nel  rispettare i tempi di percorrenza con inevitabili ritardi e conseguenti annullamenti delle corse per sovrapposizione di orari, come tuttora già avviene. Inoltre il personale viaggiante per recarsi al lavoro dovrà sobbarcarsi migliaia di chilometri all’anno ( che il più delle volte dovrà fare con il proprio mezzo privato dati i tempi di percorrenza e la congestione della tratta Varazze -Albisola- Savona ) per raggiungere il deposito di Legino a Savona con un ulteriore aggravio sulla busta paga e sul traffico cittadino.

Il deposito di Albisola non è, a nostro avviso, un costo bensì una risorsa che ha avuto fino ad adesso un ruolo ben preciso nella organizzazione logistica di un servizio che per essere efficiente ed efficace non può prevedere che i mezzi che effettuano l’urbano di Varazze, gli scuolabus di Stella, Albisola e Varazze o ancora le Stelle facciano migliaia di chilometri all’anno in fuori servizio oppure nel momento in cui un mezzo si guasta debbano aspettare tempi biblici per la sostituzione a causa della cronica pluridecennale congestione della linea.

E se invece l’unico scopo fosse quello di far cassa per ripianare la fallimentare gestione precedente con una “facile e remunerativa “ operazione immobiliare, come ad esempio la costruzione di un parcheggio sotterraneo : quello che oggi è di proprietà pubblica, pagato con i nostri soldi , per poter svolgere la sua funzione pubblica al servizio di tutti ad un costo accettabile, domani dovrà essere pagato di più  per far sì che qualcuno, amico loro, si arricchisca con facili profitti alle nostre spalle ( vedi svendita rimessa AMT di Genova nel quartiere di Boccadasse ).

In altre parole il trasporto pubblico, grazie alla politica partitica al servizio non dei cittadini bensì dei poteri forti  (banche, industrie etc.) e con l’avvallo dei sindacati concertativi e di una informazione di regime, si sta sempre più privatizzando mediante l’imposizione di una finta competitività ( essendo il TPL sostanzialmente in regime di monopolio ) il cui unico scopo è quello di ridurre le tutele salariali e normative dei lavoratori, sfuttandoli maggiormente, e al contempo appropriarsi di risorse pubbliche sottraendole ai cittadini per ottenere facili profitti ( vedi la recente vicenda di Alitalia ) con un drammatico peggioramento del servizio e uno spropositato aumento dei costi.

                                                                                                  

 Per tutto questo chiediamo a tutti i  lavoratori di Acts e alla
cittadinanza di Savona e provincia di prendere coscienza delle reali
motivazioni che ci hanno portato a questo punto e di opporsi tutti per
impedire l'alienazione della proprietà pubblica (finalizzata ad una
probabile speculazione edilizia) attraverso un maggior contributo da
parte delle amministrazioni di tutti i livelli che, anche se a carico
della collettività, ne distribuisca il peso su tutti e non consenta che
alla fine nel trasporto pubblico di pubblico ci restino solamente le
macerie.                                                        
                     Savona, 21 Novembre 2008