USB Porto Livorno: subito un confronto sulla nuova Darsena Europa e sulle ricadute occupazionali
La nascita e realizzazione della Darsena Europa ci metterà davanti a due quesiti basilari per lo sviluppo e il futuro del porto di Livorno. Ad oggi abbiamo visto grandi progetti ridimensionati in corsa e bandi pubblici per i lavori di esecuzione andati deserti, ma a noi preme iniziare a parlare delle clausole sociali che andranno, gioco forza, attivate per gli attuali lavoratori del porto.
L’operatore internazionale che avrà l’affidamento per mezzo secolo del nuovo terminal container vorrà avere la sicurezza di essere l’unico soggetto nel porto di Livorno ad avere la concessione per la movimentazione del traffico container, apportando anche novità dal punto di vista tecnologico alla lavorazione, come l’impiego di sistemi automatici che dobbiamo conoscere in anticipo. Sarà necessario valutare in che quantità e in quali settori saranno apportate tali “novità” per affrontare eventuali ricadute occupazionali.
In questo contesto ci chiediamo che ruolo avranno i lavoratori di Tdt e Lorenzini, che ad oggi si occupano della movimentazione container e che, se non saranno attivate le clausole sociali nel nuovo terminal, dovranno nella migliore delle ipotesi formarsi per nuove tipologie di lavoro o, nella peggiore, affrontare un percorso di ristrutturazione che potrebbe portare a conseguenze, appunto, anche di tipo occupazionale.
Dobbiamo quindi anticipare il momento del suo arrivo creando, con la regia dell’Adsp, le dovute clausole sociali a salvaguardia degli attuali posti di lavoro. La politica decanta da anni la necessità locale, regionale e nazionale di questa grande infrastruttura ma, senza le dovute garanzie sociali per i lavoratori degli attuali terminal contenitori livornesi si rischia che questo diventi per noi un boomerang svalutando l’attuale forza lavoro del porto creando nuove crisi.
Abbiamo quindi bisogno di iniziare quanto prima a discutere per la salvaguardia dei posti di lavoro prima della nascita del nuovo terminal che si svilupperà sulla Darsena Europa.
Nello stesso momento poi dobbiamo iniziare a capire che ruolo avranno nel futuro le attuali banchine di Tdt. Vista la necessità di nuove aree che hanno alcuni operatori, primo tra tutti Grimaldi, ci chiediamo a quale traffico saranno destinate e da chi saranno gestite.
Chiaro ed evidente che anche su questo tema si dovranno applicare i principi sociali prima enunciati in quanto quelle aree potranno essere oggetto di un avvicendamento di banchine tra le stesse navi che ad oggi operano nel porto di Livorno, creando squilibri occupazionali in un sistema organizzativo del lavoro che è andato già in crisi con l’arrivo di navi di stazza maggiore rispetto a quelle che avevamo fino a pochi mesi fa.
Da qui la necessità al più presto di definire una volta per tutte l’organico porto previsto, oltretutto dalla legge. Unico strumento utile per soddisfare le esigenze operative di terminal e operatori del settore, agevolando la formazione delle nuove figure professionali che saranno richieste nel porto del futuro.
USB Coordinamento Porto Livorno
Livorno 4 gennaio 2022