Valutazioni accordo 25 gennaio 2012
In questi giorni stiamo assistendo alle chiamate dei colleghi posti in CIGS che faranno una stagione di 4 mesi. Ad oggi, sono circa 60 le persone convocate. A distanza di due settimane dalla firma dell'accordo che riapre le assunzioni, tenendo conto di questi elementi, vogliamo provare a dare una valutazione più ampia rispetto all'intesa firmata il 25 gennaio scorso tra OO/SS e azienda spiegando i motivi che ci hanno spinto a confermare lo sciopero di 24 ore di categoria lo scorso 27 gennaio.
Innanzitutto riteniamo l'accordo ancora insufficiente a fronte di un numero enorme di cassa integrati che a breve sarà senza lavoro. In questi giorni stanno infatti arrivando le ultime lettere di preavviso dal momento che alla fine di febbraio comincia il conto alla rovescia. Mancano infatti otto mesi alla fine del sostegno dato dalla CIGS quando, come abbiamo detto più volte, si oltrepasserà il punto di non ritorno ed i dipendenti dell'Alitalia fallita diventeranno veramente degli "ex" passando in carico alla gestione INPS.
L'accordo in qualche passaggio fa riferimento al verbale firmato il 4 marzo 2011 ma non dà certezze per le riassunzioni a tempo indeterminato se non per 25 persone a fronte delle 122 mancanti. Inoltre non vengono per nulla chiarite le modalità di assunzione e la trasparenza che noi chiedevamo per la definizione di una lista di anzianità dalle aziende di provenienza, sulla base della quale formulare le assunzioni. I criteri dunque sono oscuri e per questo ribadiamo che questo accordo rimane ampiamente al di sotto delle aspettative dei lavoratori nei numeri e nel merito.
L'elemento positivo è nel fatto che le chiamate a tempo determinato vengano prioritariamente proposte ai nostri colleghi in CIGS, così come noi richiedevamo all'apertura della vertenza, per socchiudere la porta dell'azienda a chi aspetta il lavoro e, da ultra quarantenne, non raggiunge la pensione. Le chiamate a tempo determinato saranno fatte in coerenza di qualifica, questo consentirà di avere le sostituzioni per le ferie nel periodo estivo, ma il numero dei P2 è considerevole e temiamo che molti potrebbero restare fuori. Ancora una volta riteniamo che una lista di anzianità chiara e trasparente sia l’unico strumento per garantire equità.
Lo diciamo a chiare lettere, con la prospettiva di mobilità a breve si poteva e si doveva fare di più.
Non vogliamo minimizzare o sottacere l'importanza che ha per 25 nostri colleghi la fine di un tunnel lungo tre anni, tuttavia a nessuno può sfuggire che questo numero è ancora ben lungi dal dare certezze e prospettive, considerando le centinaia di persone ancora senza lavoro, di un reintegro a breve .
Conseguenza delle assunzioni è l'accoglimento di trasferimenti di base, altro passaggio dell'accordo. Ciò probabilmente comporterà, per chi attende da tanto, di poter rientrare sulla propria base. Ancora una volta sottolineiamo l'importanza di vigilare perché tutto sia fatto secondo criteri certi e chiari.
L'impegno ad aprire un tavolo istituzionale sull'occupazione e per la collocazione dei lavoratori in CIGS, presente nell'accordo, è tuttavia nel mondo teorico del futuro e senza date. Noi lo consideriamo uno spiraglio, ma queste soluzioni vanno poste con forza secondo un calendario urgente e sopratutto con i lavoratori a fianco. Viceversa i lavoratori si sentono abbandonati e noi non abbiamo mai visto le spettabili OO/SS condividere con noi le battaglie fatte sotto le finestre di enti regionali e ministeri. Così come sono cadute nel vuoto le richieste di convergere l'impegno delle forze sindacali in favore dei lavoratori attraverso l’utilizzo di strumenti che avrebbero dato più spazi d’assunzione. Rivendichiamo l'aver posto il problema da sempre, in ogni occasione e a tutti gli interlocutori possibili, senza i vincoli di assunzioni centellinate che, come in questa occasione, sono state “ricomprate” dalla categoria per la terza volta.
A poco sono infatti serviti i sacrifici di chi, assunto sin dallo start up di Cai, ha chiesto solidarietà e part time. Per decoro e dignità in extremis si cancella la clausola di flessibilità inserita di forza nei contratti recenti e che appariva come l'ennesima prepotenza da parte dell'azienda che non contratta, ma prende iniziative unilaterali. Possiamo dire su questo tema che i trattamenti differenziati sono sotto gli occhi di tutti. Ci chiediamo come fra i CTD vincitori delle cause, i colleghi ex Alitalia non siano reintegrati nonostante le sentenze esecutive e le ingiunzioni.
Riguardo agli altri punti dell'accordo, che ripresentano in buona sostanza le modalità di intesa tra azienda e sindacati presenti nell'accordo del 4 marzo 2011 e rimasti lettera morta, verificheremo puntualmente lo sviluppo delle tematiche in essere (salute e sicurezza, previsioni di flotta e network 2012, indennità di volo part time, sistemazioni alberghiere).
Per quanto riguarda, invece, i posti di riposo dell'aeromobile A330, siamo ad un ulteriore e nocivo rinvio. Viene infatti scritto sull'accordo che le eventuali implementazioni di tali posti saranno fatte solo dopo l'emanazione definitiva della nuova normativa europea in materia. Nel frattempo, ci dovranno bastare i “puff”. E' inutile ricordare che il problema di avere posti di riposo decenti per questo tipo di aereo è stato da noi posto immediatamente dopo l'entrata in flotta del nuovo A330, ma l'impegno aziendale, e sindacale purtroppo, non riesce ad andare oltre le generiche promesse, promesse che si protraggono da più di un anno, senza risultato alcuno.
Da ottobre e cioè da quando abbiamo aperto la vertenza lottiamo per avere prospettive "integrate" per i lavoratori di ogni qualità proponendo soluzioni anche complesse (qualcosa l'abbiamo ritrovato in questo verbale come l'utilizzo del personale CIGS a tempo determinato). Abbiamo sempre detto che i diritti sono per tutti e di tutti ed abbiamo fatto di questa modalità una bandiera. Noi rifiutiamo che ci si debba trovare gli uni contro gli altri come rifiutiamo soluzioni non solidali. Sappiamo che quello che è stato fatto è basato sui rapporti di interlocuzione privilegiata che le sigle ai tavoli vogliono mantenere a scapito dei risultati, in altro modo si sarebbe ottenuto di più.
La nostra critica puntuale finora è servita a portare fuori dalle stanze di trattativa le notizie e le discussioni che altrimenti si sarebbero svolte sopra la testa di tutti i lavoratori.
Non è questa la strada che il sindacato dovrebbe percorrere e non è la nostra, ecco perché abbiamo confermato lo sciopero. Non per lottare contro i mulini a vento o perché siamo dei sognatori o perché non capiamo la realtà di questi tempi veramente duri. Soltanto pensiamo che certe cose siano giuste ecco perché testardamente le chiediamo con tutti gli strumenti possibili.
Fiumicino, 13 febbraio 2012 Struttura AA/VV Alitalia CAI USB L.P.