ACTV, le buste paga non si toccano
Si è svolto martedì 16 febbraio in videoconferenza con la prefettura di Venezia il tentativo di mediazione per uscire dal muro contro muro tra amministrazione comunale di Venezia, ACTV, regione e sindacati sulla malvagia proposta di far cadere i rientri economici dovuti ai lavoratori attraverso la disdetta di tutti gli accordi di secondo livello, il blocco del turnover e il blocco delle assunzioni di lavoratori stagionali.
USB Lavoro Privato Venezia resta convinta, e su questo non cambia idea, della decisione di sedersi ai tavoli soltanto quando tale proposta oscena verrà ritirata.
Per sedersi ai tavoli bisogna infatti avere proposte serie e responsabili e non una pistola puntata alla tempia, perché eliminare tutti gli accordi di secondo livello significa ridurre le buste paga di quanti, grazie alle loro qualifiche professionali, assicurano il diritto alla mobilità, prestando la loro opera sempre e comunque, col brutto e col bel tempo, in tempo di pandemia quando le sanificazioni erano difficili da attuare, quando il distanziamento sociale a bordo dei mezzi è impossibile. Lavoratori e lavoratrici, che prima di tutto sono uomini, donne, padri, madri e anche nonni. Riduzioni che influiscono nelle economie familiari, mentre la classe dirigente si divide pure il premio di risultato.
USB si opporrà sempre e con tutte le forze per assicurare ai cittadini il massimo della mobilità e ai lavoratori tutti i diritti e le conquiste ottenute lavorando seriamente e onestamente.
È chiaro che l’obiettivo è realizzare progetti di ridimensionamento delle aziende di trasporto pubblico creandone di più piccole e con lavoratori malpagati, in modo da far crescere una domanda di trasporto che, prima o poi, sarà affidata ai privati, pronti ad accaparrarsi ore di moto pagate a livelli di schiavismo e, soprattutto, senza quelle coperture sindacali che a Confindustria e alle aziende danno molto fastidio.
USB Lavoro Privato Venezia
Venezia 17 febbraio 2020