Alitalia-CUB:Governo Prodi avalla piano Cimoli su liquidazione
Responsabilità ricade anche sulle nove sigle sindacali
Roma - Ormai è ufficiale: il Governo Prodi intende confermare il Piano Cimoli di liquidazione del comparto di terra dell'Alitalia. E' quanto denuncia la Cub in una nota. "Se l'attuale Governo non tornerà sui suoi suoi passi - sottolinea il sindacato - di fatto l'esecutivo Prodi darà corso a quanto ordinato da Berlusconi il 1 maggio 2004: 'In Alitalia ci sono il doppio dei lavoratori necessari...'. Con le esternalizzazioni delle attività di terra (prima l'information tecnology e l'amministrazione poi le atre) l'attuale Ministro del Tesoro Padoa Schioppa completa un lavoro "sporco" avviato dall'ex-Ministro Tremonti (privatizzazione, creazione Bad-Best Company, licenziamenti, ulteriore precarizzazione e tagli salariali)". "Anche la forma oltre che la sostanza non è nuova né casuale - osserva il Cub - l'annuncio ferragostano dell'avallo al Piano Cimoli, dato dal nuovo ministro del Tesoro, Padoa Schioppa a nome e per conto del neo-eletto governo Prodi, ricalca uno stile consolidato in numerose legislature: il solleone e le ferie, d'altra parte, facilitano il varo di scelte impopolari e anti-sociali oltre che di nessun riguardo per l'interesse collettivo. Con l'avallo del nuovo Governo al Piano Cimoli, dunque, non giunge quel segnale di discontinuità che in molti auspicavamo per il futuro della più importante compagnia aerea italiana, per i suoi lavoratori e per l'intera economia del nostro Paese. Altro che rilancio del trasporto aereo nazionale". "E' chiaro - prosegue la Cub - che la responsabilità della liquidazione della compagnia di bandiera ricade sulle 9 sigle firmatarie degli accordi della disfatta il 6 maggio 2004 e il 5 ottobre 2004. Ben altro doveva essere il loro percorso sindacale. Altro che firme e firmette. Un comportamento che nè Cgil-Cisl-Uil-Ugl e associazioni professionali nè il Sult intendono rivedere: è recente l'ulteriore avallo alla creazione di società più o meno partecipate da AZ. Il contenzioso tra l'azienda è le altre 9 sigle è ormai relativo ai livelli di partecipazione di Alitalia nel pacchetto azionario delle costituende società: una questione - conclude la nota - che non offre alcuna garanzia ai lavoratori, visto anche l'epilogo della vicenda di Alitalia Servizi ormai deconsolidata dal Gruppo AZ".