ATC BOLOGNA. UN ADVISOR PER LA FUSIONE
MA LO SCIOPERO RESTA
AZIENDA RIAVRA' 40 MLN DI PATRIMONIO; CONFERMATO STOP 2 FEBBRAIO
) Bologna, 29 gen. - Comune e Provincia di Bologna chiameranno un advisor per definire il piano con cui "costruire" la maxi-azienda di trasporto pubblico unendo Atc e Acft. Lo prevede un verbale sottoscritto oggi dalle due istituzioni assieme alle sette sigle sindacali presenti in Atc. Ma questo ancora non basta a scacciare lo spettro dell'ennesimo sciopero dei bus sotto le Due torri, il primo del 2007, dopo la lunga serie dell'anno scorso. Le Rdb, infatti, con una nota aggiunta al verbale mantengono ferma la decisione di chiamare i lavoratori ad incrociare le braccia per il prossimo 2 febbraio. Le altre organizzazioni, che avevano condiviso la scelta di andare allo sciopero, sono orientate a far rientrare la decisione, ma decideranno domani. Sono stati gli assessori alla Mobilita' di Comune e Provincia, Maurizio Zamboni e Giacomo Venturi, ad annunciare che e' stato individuato un "advisdor" col quale si e' avviato il lavoro per valutare la fattibilita' dell'integrazione fra l'Atc di Bologna e la Acft di Ferrara. Il percorso prevede una fase di studio del progetto che sara' presumibilmente completato entro luglio e poi sottoposto ad un confronto con le organizzazioni sindacali ad un unico tavolo, cui siederanno anche le due aziende e le istituzioni coinvolte. Non solo, venendo incontro a una sollecitazione dei rappresentanti dei lavoratori, i due assessori hanno informato i sindacati dell'intesa tra la Societa' reti mobilita' ed Atc per restituire in parte il patrimonio dell'Atc, che era stato scorporato nel dicembre 2003. Le delibere sulla "ripatrimonializzazione" saranno assunte entro aprile 2007 da Comune e Provincia. Torneranno cosi' ad Atc depositi e terreni per un valore di circa 40 milioni di euro (ad Srm rimarrebbero tra l'altro le pensiline, per un totale di circa 5 milioni) che "uscirono" dall'azienda di via Saliceto nel dicembre 2003. I sindacati si sono espressi a favore di una fusione tra le due imprese, ma "senza 'spacchettamenti' delle attuali societa'", cioe' senza creare una holding che coordina tante societa' di scopo e hanno ribadito l'esigenza di attivare "fin dal lavoro di progettazione un tavolo comune con Ferrara". Le Rdb pero' mantengono lo sciopero, si oppongono a un cammino che puo' portare a quella che il sindaco ha definito una "Hera dei trasporti". Duro il commento messo a verbale delle Rdb: i contenuti del verbale "sono una semplice e dilatoria ripetizione" di quanto detto a fine dicembre. Inoltre, si "prende atto del rifiuto degli assessori di applicare il modello Hera al Trasporto pubblico locale". E infatti Venturi afferma che quello di oggi e' un passo verso la fusione, ma che guarda piu' lontano ad un "ambito strategico che deve e puo' estendersi ed ampliarsi ad un bacino piu' ampio perche' l'obiettivo che ci poniamo e' di potenziare la quantita' e qualita' dei servizi per i territori". L'asse preferenziale e' quello che porta a Modena e Reggio Emilia. Intanto la fusione Atc-Acft "sta suscitando grande interesse a livello nazionale perche' e' la prima esperienza del genere e ci stanno chiedendo gli atti per capire il percorso che abbiamo seguito". Venturi si difende poi dalle accuse di Rdb: "Gli Enti locali, coerentemente con gli impegni assunti, manterranno un confronto sempre aperto con i sindacati. Oggi intanto abbiamo dato conto dei risultati delle ultime settimanbe, come la societa' consortile nata tra Atc e Acft che ci ha aiutato a posticipare la gara. La nota a di Rdb rappresenta quindi un fumo negli occhi per i dipendendi e dei territori soprattutto visto che continua a reclamare l'affidamento del servizio 'in house' (cioe' direttamente ad Atc, ndr) del servizio bus cosa che la legge non consente".