Autobus fermi per l'intera giornata

9 agosto 2007 - Il Piccolo

 

All’agitazione non aderisce la Filt-Cgil. Servizio garantito nelle fasce dalle 6 alle 9 e dalle 13 alle 16

 

La Trieste Trasporti ha denunciato atti di vandalismo e sabotaggio

di Laura Tonero

 

Trieste -

Trieste - Giornata nera, oggi, per le migliaia di persone che quotidinamente usano i mezzi pubblici. Fit-Cisl, Uiltrsporti, Faisa Cisal, Ugl e Rdb hanno proclamato uno sciopero di 24 ore, in seguito alla rottura delle relazioni industriali. Il servizio pubblico è comunque garantito dalle 6 alle 9 e dalle 13 alle 16.

All’agitazione non aderisce la Filt-Cgil. «Riteniamo di aver ricevuto risposte dall’azienda – precisa Stefano Seppi, segretario provinciale della Filf-Cgil –. Lo sciopero ci sembra quindi prematuro, anche perchè l’unico nodo non risolto è la turnazione nell’officina. La questione più importante – aggiunge – è la volontà dell’azienda di cedere in subappalto il 20% delle linee, problema che da solo varrebbe uno sciopero e che affronteremo subito dopo Ferragosto».

Il personale della Trieste Trasporti che oggi incrocia le braccia lamenta relazioni difficili e rapporti ormai logori con l'azienda. Le modifiche apportate ad alcune linee e la paventata esternalizzazione di una parte del servizio hanno inasprito il clima.

Nelle ultime settimane l'azienda ha rilevato anche atti di vandalismo e sabotaggio che sono stati denunciati alla magistratura: scritte ingiuriose alle fermate dei bus contro il direttore del personale Nicola Catozzo e il direttore dell'esecutivo e della manutenzione Roberto Gerin; lettere anonime, graffi sulle automobili dei dirigenti e anche il tentativo di sabotare degli automezzi introducendo sassi nel motore o nel cambio. «E' un comportamento squallido - afferma il direttore generale di Trieste Trasporti, Piergiorgio Luccarini - di pochi elementi senza coraggio che si mascherano dietro l'anonimato per offendere».

Nell'ultimo periodo i sindacati hanno seguito passo passo ogni proposta e decisione dell'azienda. «Su determinate questioni - osserva Luccarini - sono state fatte considerazioni quando le proposte non sono nemmeno state concretizzate». Il direttore generale punta il dito nei confronti delle obiezioni all'avvenuto taglio di alcuni treni e delle questioni messe sul tavolo dai sindacati alla notizia di una possibile esternalizzazione di parte del servizio.

«Per contratto - sottolinea ancora Luccarini - la Trieste Trasporti copre in un anno circa 13 milioni di chilometri. Naturalmente, quando l'azienda si rende conto che, in un determinato periodo, una linea richiede un rinforzo, preferiamo aumentare qualche passaggio su quel percorso e togliere un treno da una linea che copre una zona già ben servita».