Bando operatori handlers della aerostazione di Fiumicino: dopo la sentenza del TAR, ADR ricostruisce la graduatoria esclude Swissport. Proposta del gestore per l’aggiudicazione dei vincitori

Fiumicino -

Una saga grottesca ed una vicenda sempre più complessa da dipanare, si stagliano nello scenario dell’aeroporto di Fiumicino dove, a proposito del bando per i servizi della stazione, si è assistito in questo ultimo anno ad una serie di ricorsi ed impugnative per rilevare i servizi aeroportuali di terra. Con una lettera del 15 novembre indirizzata al responsabile della Stazione Appaltante, La responsabile unica del procedimento Ing. Natale di ADR ha proposto di procedere con l’assegnazione dei servizi ad Airport Handling, Avia Partner e Aviation Services.

In seguito ai ricorsi fatti da Swissport, infatti, è stata ricostruita la graduatoria degli handlers partecipanti, ma la società che ha rilevato il ramo d’azienda della Ground Alitalia, sarebbe comunque ultima in classifica con un punteggio di 728,22, pertanto resterebbe tagliata fuori.

Nel 2022 gli accordi di cessione sottoscritti anche da USB prevedevano su carta, a regime, il passaggio di tutti i dipendenti del perimetro si trattava di circa 2400 lavoratori. Swissport fino ad ora si è fermata a quota 2000 circa nelle stabilizzazioni ed attualmente ci sono diverse decine di lavoratori presi con contratti a tempo determinato in attesa di assunzioni.

Oltre questi numeri ci sarebbero ancora circa 200 persone nel bacino a zero ore dei dipendenti Alitalia.

Risulta che le aziende subentranti in applicazione della clausola sociale, avrebbero necessità che non coprirebbero gli organici attuali di Swissport pari alla richiesta per 1800 unità. Questo significherebbe oltre 200 esuberi in aggiunta ai 400 lavoratori non ancora recuperati dal bacino a zero Alitalia.

Sono numeri impressionanti che si sommano alla situazione drammatica certificata con l’apertura della procedura di licenziamento collettivo dei dipendenti del Gruppo Alitalia Cityliner della scorsa settimana, si parla di 2100 lavoratori Alitalia che potrebbero essere espulsi dal ciclo produttivo.

Ancora una volta l’operazione di dismissione della ex Compagnia di bandiera pensata dal governo Draghi prima e da Meloni poi, sostituita dalla miniatura ITA Airways a sua volta in svendita a Lufthansa, si mostra come folle dismissione di asset industriali del Trasporto Aereo italiano e semplice e pura macelleria sociale.  

USB sta continuando la vertenza che ha trascinato nell’incertezza oltre undicimila dipendenti, anche grazie alla insipienza del sindacato confederale connivente che non ha nemmeno saputo leggere nei progetti e negli accordi di cessione questo sfascio altamente prevedibile. Proprio ieri si è chiuso il primo incontro dell’esame congiunto per la procedura della Legge 223/90 per i licenziamenti collettivi in Alitalia.

Chi si è sentito fortunato ad essere assunto nelle società anche grazie a percorsi preferenziali dovrà riconsiderare ogni cosa e ancora una volta torna nell’incertezza del futuro.

Sono passati solo due anni da quando qualche stralunato funzionario di Swissport dichiarava che l’arrivo di questo handler avrebbe esaurito i problemi dei futuri dipendenti. Una dichiarazione che oggi è più che ridicola, tragicomica. Non solo, Swissport che presentava sé stessa come azienda leader nel mondo, ha partecipato al bando mostrando un livello di competitività evidentemente inadeguato delle sue strutture.

Nei prossimi giorni saremo convocati al ministero per proseguire l’esame congiunto e saranno chiamati i lavoratori a seguire tutti gli atti di questa vergognosa vicenda.

Chi ha in questi giorni invocato la ribellione sociale guardi più spesso in giro, anche in casa sua. Tutto il sistema del trasporto aereo privatizzato e liberalizzato ha prodotto un costo sociale enorme e questo è purtroppo successo sotto gli occhi di tutti, per non essere sconfitti si ripensi alle politiche sindacali e si attui la resistenza dei lavoratori alle ristrutturazioni devastanti.

USB LAVORO PRIVATO