CCNL Attività Ferroviarie in dirittura d'arrivo
Quel contratto non s'ha da fare
Nei giorni appena trascorsi si è consumata nel più assordante silenzio una delle più brutte pagine della storia delle ferrovie: sono state presentate dal Gruppo FS almeno 36 nerissime pagine di contratto.
Si tratta di quanto avevamo appena trattato nei nostri ultimi comunicati, vale a dire: orario di lavoro, ferie e permessi, lavoro straordinario.
Tutte confermate le nostre anticipazioni: 38 ore settimanali, abolizione delle 3 giornate di permessi, lavoro straordinario regolato secondo nuovi parametri che garantiscono la flessibilità richiesta dall’azienda ma più vincolanti per il lavoratore.
La tendenza a sottoscrivere “contratti a perdere” da parte delle sigle firmaiole è dunque confermata: dopo anni di dure battaglie e decine di scioperi, ad inizio anni ’80 si passò da 40 a 38 ore settimanali, poi a 37 dal 1° giugno 1988 ed infine a 36 esattamente un anno dopo, riconoscendo l’atipicità del lavoro ferroviario.
Già il CCNL ‘96/’99, con contratti separati per ASA, ed ancor più quello del 2003 avevano anticipato alcune operazioni che si è cercato di far passare in sordina: con quello che si vorrebbe sottoscrivere ci si incammina a passi decisi su un rapporto fra lavoratori e parte datoriale in “stile Marchionne”.
Fra i metalmeccanici si era verificata una profonda - ininfluente - spaccatura del fronte sindacale, con la FIOM protagonista di alcune lodevoli battaglie di principio, oggi sedate da mamma CGIL: nel settore ferroviario nulla di tutto ciò.
I firmaioli unitariamente hanno subìto rinnovi ritardati di anni e conditi da irrisorie una tantum, oggi accettano il principio della triennalità del CCNL, si impegnano a discutere il 24 e 30 p.v. clausole che ci riportano indietro di 30 anni, il tutto senza neppure sentire il dovere di comunicare ai lavoratori il frutto del loro duro impegno a perdere o le sconcezze aziendali, come se nulla stesse accadendo.
Mandateli a lavorare, revocate le deleghe, azzerate le strutture di quei vostri dipendenti, retribuiti dall’azienda pur senza fare i vostri sacrifici: non vi meritano.
Ci batteremo con voi e per voi per ottenere che quel CCNL non passi: insieme si può.