CCNL Autoferrotranvieri: silenzio inaccettabile. Subito referendum per restituire la parola ai lavoratori

Nazionale -

Non cessa l’assordante silenzio sulla pre-intesa economica del CCNL Autoferrotranvieri e nessuna sigla sta comunicando se e in quali tempi si terrà la consultazione.

Ritorniamo a ribadire che sarebbe inaccettabile se si impedisse agli autoferrotranvieri di esprimere la propria opinione o, peggio ancora, se si procedesse come avvenuto recentemente nei porti a novembre scorso e nella logistica pochi giorni fa con consultazioni farsa, nascondendo l'evidente insoddisfazione da parte di lavoratori e lavoratrici e affermando tramite “virtuali assemblee certificate” che nessuno ha visto che le intese sottoscritte erano stati approvate  a “larghissime” maggioranze.

Questa intesa economica sul CCNL del Trasporto Pubblico Locale definisce aumenti medi annui del circa 6%, ben al di sotto dell'inflazione che solo nel triennio precedente è stata del 17%. Un altro passo verso l'impoverimento di un lavoro dal quale oramai si fugge e di un servizio pubblico essenziale sul quale il governo sta operando tagli enormi che, peraltro, neanche garantiscono gli scarsissimi aumenti, come certifica il rinvio della ratifica di questo pessimo accordo prevista originariamente per il 15 gennaio.

Si sono arrogati il diritto di sottoscrivere una intesa contrattuale che ha lasciato sul campo il 10% di inflazione a perdere e stanno impedendo inoltre, a tutti gli addetti al settore, di poter esprimere le proprie considerazioni.

Sta avendo un enorme riscontro positivo la raccolta firme dell’appello che lavoratrici, lavoratori e, delegati RSU/RSA hanno lanciato in categoria: esigendo che l'intesa sia sottoposta a un REFERENDUM tra tutti i lavoratori e lavoratrici del settore, gestito congiuntamente da tutte le Organizzazioni Sindacali presenti nel settore, a garanzia della massima trasparenza.”

Un appello che ancora per questa settimana raccoglierà nuove adesioni che, se non ascoltate, necessariamente si trasformeranno in una mobilitazione della categoria per contrastare questo sistema contrattuale rimasto ancorato da più di trent’anni alle rigide regole della politica dei redditi senza la possibilità di prevedere aumenti veri.

È NECESSARIO RACCOGLIERE LA RIVENDICAZIONE DEGLI ADDETTI AL SETTORE!

QUESTA INTESA CONTRATTUALE VA MESSA A REFERENDUM DELLA CATEGORIA CHE NON PUO ESSERE ESPROPRIATA DELLA POSSIBILITA' DI DECIDERE SULLE PROPRIE CONDIZIONI LAVORATIVE.

IL CONTRATTO NAZIONALE DEVE TORNARE NELLE MANI DEI LAVORATORI!

 

USB Lavoro Privato, Coordinaento Nazionale settore TPL