Dopo le denunce inascoltate di USB la sicurezza ferroviaria torni una priorità. Ministro Toninelli, il tempo per le valutazioni sta scadendo

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La USB piange un altro operaio morto sui binari della linea Milano Brescia, e porge le proprie condoglianze ai familiari della vittima e ai suoi colleghi di lavoro. Prendendo spunto dalle denunce dei giorni scorsi in merito all’incidente in una galleria ferroviaria presso Salerno, nella notte del 16 novembre u.s., l’ennesima tragedia sfiorata tuttavia con feriti gravi ed alcuni lavoratori intossicati, la USB aveva appena ribadito con forza la drammaticità della situazione.


Incidenti su strade e ferrovie, tragedie annunciate, ponti e viadotti in pezzi, dissesti idrogeologici quasi sempre per scarsa manutenzione, sistemi e controlli insufficienti: più profitto = meno sicurezza.  A Brescia, come a Salerno, Genova, Pioltello, Viareggio, Acqualonga, Bressanone...


Tra un evento gravissimo e l’altro, di quelli che accendono per un po’ i riflettori mediatici, poco o nulla insegnano gli innumerevoli incidenti “minori” comunque gravi con feriti, danni alle infrastrutture, paralisi del servizio e disagi e sulle cui cause cala spesso il silenzio e non si indaga, sono ignorate le denunce dei lavoratori, di chi sa, di chi vede...


Nel mentre, il ministro Toninelli prenda fino in fondo contatto con alcune realtà sconcertanti del Ministero che dirige, riorganizzi i settori ferroviari ed adotti provvedimenti contro i dirigenti preposti ad intervenire che, come lo struzzo, insabbiano la loro testa nelle società vigilate e nello stesso Ministero Infrastrutture e Trasporti.


I delegati USB ed i Rappresentanti per la Sicurezza USB che denunciano gravi problemi su questi temi, vengono vessati nel deciso tentativo di metterli a tacere con lo scopo di intimidire la rappresentanza ed i lavoratori, così come anche il Coordinamento Nazionale Ferrovieri USB Lavoro Privato da anni evidenzia nei settori ferroviari.


Ad oggi è ancora irrisolto quello che abbiamo chiamato il “BrixenGate”, scandalo covato dentro lo stesso ministero, ampiamente relazionato, e censurato dai potenti vertici ministeriali, dall’ingegnere che oggi rischia il licenziamento ritorsivo (sul funzionario pendono ben quattordici procedimenti disciplinari), per aver denunciato le gravi omissioni di quegli stessi vertici, a seguito dell’incidente ferroviario di Bressanone, in spregio delle norme a tutela dei whistleblowers.


Ancora i settori ispettivi ministeriali tacciono, vedi l’ ultima interrogazione parlamentare - in sintesi: “per quale ragione gli organismi investigativi ministeriali - presso la DIGIFEMA Ministero Infrastrutture e Trasporti - non aprono le indagini obbligatorie” nel caso di grave incidente del gennaio u.s (Fossacesa - Interrogazione Sen. De Petris LEU 13 novembre 2018). Già per quale ragione? A pensar male ci si azzecca.


Come accennato solo alcuni giorni fa (14 novembre) si è svolta a Porta Pia una audizione tra una delegazione di USB Lavoro Privato e Pubblico Impiego alla presenza di vertici ministeriali dipartimentali ed in rappresentanza del ministro Toninelli.


La delegazione USB aveva illustrato in modo articolato e dettagliato le principali tematiche che sono alla base delle ripetute segnalazioni e denunce sul sistema di manutenzione, controllo, e vigilanza, (FS) come anche le suddette gravi criticità all’interno del ministero stesso, fornendo al ministro tutti gli elementi per valutare correttamente una situazione ben grave perché desse immediati segnali ed intervenisse già nelle successive ore.
Adesso intanto piangiamo altra vittima.


Ministro Toninelli, il tempo per le valutazioni sta scadendo gli elementi li ha tutti, si adoperi perché lo Stato torni veramente a fare lo Stato.


USB Pubblico Impiego - USB Lavoro Privato