Due sentenze danno ragione ai lavoratori: Ita Airways perde ancora su differenze salariali e facilitazioni di viaggio revocate
Ancora due sentenze di primo grado favorevoli ai lavoratori contro ITA, attivate da iscritti USB sostenuti dallo Studio Laratta Verdura Romanotto, che si vanno ad aggiungere a quella della Corte di Appello di Milano sul salario minimo costituzionale dello scorso 04/01/2024.
Sulle facilitazioni di viaggio, il giudice era chiamato a esprimersi sul comportamento discriminatorio di ITA, che il 18/10/2023 aveva revocato non solo i biglietti, ma anche la fruizione dei biglietti CAF per i nostri iscritti. Secondo l’azienda questi erano, infatti, colpevoli di aver fatto valere i propri diritti nei confronti della stessa ITA; diritti che hanno, peraltro, trovato conferma sia in primo grado che in Corte di Appello.
La sentenza dichiara che “è lampante la natura ritorsiva della revoca delle facilitazioni di viaggio. Per ritorsione si intende, infatti, l'ingiusta ed arbitraria reazione ad un comportamento legittimo del lavoratore (v., tra le molte, Cassazione civile sez. lav., 17/01/2019 n. 1195). Nel nostro caso, il comportamento dei lavoratori non solo è legittimo, ma è addirittura espressione di un diritto avente rango costituzionale (v. art. 24 Cost.)”.
Ora ITA è condannata a risarcire in larghissima parte le spese processuali e a revocare, con effetto immediato, la misura presa.
È con grande soddisfazione che abbiamo appreso che qualche giorno fa, il 17 gennaio, è stata vinta la causa di primo grado, sempre dai nostri ricorrenti, sulle differenze salariali rispetto al salario base del CCNL, troppo basso rispetto al contratto firmato in assunzione Il Tribunale di Milano in funzione di giudice del lavoro accerta e dichiara che il ricorrente ha diritto a percepire, anche da gennaio 2022, una retribuzione non inferiore a quella concordata nella lettera di assunzione sia per le voci fisse (base e IVMG) sia per indennità di volo variabile con la quota oraria, IVO. Siamo in attesa delle motivazioni, ma nel ricorso è inserito il riferimento al salario minimo costituzionale sancito dall’art.36 della costituzione: daremo ogni aggiornamento appena ricevuti i dispositivi.
Con queste nuove sentenze l’arroganza di Ita subisce uno smacco. Il management sta sbagliando completamente la gestione dei dipendenti, considerando anche che la compagnia aerea è di proprietà del Mef al 100%.
USB Lavoro Privato