GTT Torino: alla ricerca dell'etica sindacale

Chiedono ai PADRONI l’esclusività della contrattazione, e l’eliminazione di un INTERLOCUTORE SCOMODO per loro.

Torino -

Tra i vari compiti che deve assolvere IL SINDACATO è quello di dover costruire, attraverso valori condivisi e comportamenti responsabili,  e difendere  una eticità nella democrazia partecipata della pluralità dei soggetti rappresentati, nelle loro differenze, ma anche nei rapporti umani con la singola persona e con la collettività sociale.  

A livello nazionale ci ritroviamo con il monopolio della contrattazione imposto da Cgil, Cisl e Uil e compagnia con contratti firmati spesso senza cambiare una virgola per i lavoratori, ma che gli garantiscono la possibilità di legittimarsi e avere accesso ad altri istituti e risorse come quelle riservate ai patronati, ai centri di assistenza fiscale o dispensate dagli enti bilaterali.

A Torino l’ETICA SINDACALE è stata letteralmente accantonata con la richiesta inoltrata, il 22 agosto 2020, dalle segreterie regionali di Cgil, Cisl e Ugl, a GTT alle segreterie di UIL e Faisa, e anche alle segreterie Nazionali Cgil Cisl Uil Faisa e Ugl, e “giustamente” anche ad ASSTRA, l’Associazione datoriale nazionale, delle aziende di trasporto pubblico locale in Italia. 

SONO USCITI ALLO SCOPERTO?

Il problema principale, in questo momento per loro, è l'eliminazione delle sigle sindacali non firmatarie di contratto nazionale da qualsiasi tavolo di contrattazione aziendale, infatti redarguiscono l'Azienda e le OO.SS. che non condividono il loro percorso, pretendendo che le contrattazioni in azienda avvengano solo ed esclusivamente con le OO.SS firmatarie del CCNL, chiedendo addirittura “AIUTO” alle segreterie NAZIONALI e all'associazione datoriale di categoria (ASSTRA).

In pratica chiedono ai PADRONI l’esclusività della contrattazione, e l’eliminazione di un INTERLOCUTORE SCOMODO per loro.

Questa richiesta deve portare tutti i lavoratori ad una Riflessione molto importante sull’Unità Sindacale che tutti desiderano, ma che è ben lontano dalla realtà, favorendo il DIVIDE ET IMPERA che facilita ben altre dinamiche, sottraendosi letteralmente alla collaborazione in un periodo storico critico per tutti gli ambiti sociali, abbandonando la ricerca di soluzioni migliorative per i lavoratori, abbaiando alla luna e facendo la guerra ad una parte di rappresentanza dei lavoratori per un proprio cruccio personale.

E’ una questione ETICA perché si richiede esplicitamente di accantonare la democrazia ed il pluralismo  sindacale perché a loro NON PIACE, osteggiando in ogni dove un INCUBO SINDACALE che li perseguita ormai da 3 anni (USB).

QUINDI CHIEDONO AIUTO AL PADRONE PER ELIMINARLA  per poter magari cantar vittoria?!

Oggi vedere questa CGIL andare a braccetto con determinati sindacati lascia perplessi e, probabilmente, crea imbarazzo in chi crede ancora nella CGIL di DI VITTORIO, che sicuramente avrebbe favorito il confronto con qualsiasi organizzazione rappresentante di lavoratori, al fine di garantire pluralità e democrazia.

Ma Questa Cgil, in ottima compagnia in questo suo percorso etico sindacale, è alla strenua ricerca della esclusività di rappresentazione e contrattazione, e questo non è una Lodevole Iniziativa, che alimenta la divisione sindacale a beneficio esclusivo aziendale.

Quella richiesta è una VERGOGNA!  I lavoratori ne PRENDANO ATTO!