Firenze. Sciopero Peretola
5 aprile 2007 - La Nazione
Firenze - PRECARIATO, mezzi di rampa usurati e scarsa attenzione alle necessità dei dipendenti. Queste le problematiche che, secondo i sindacati, non fanno ‘volare’ l’aeroporto di Peretola, almeno nel rapporto fra azienda e personale.
Ieri, in segno di protesta, il personale di terra dell’aeroporto aderente a Cub Trasporti si è astenuto dal lavoro dalle 12 alle 16, mentre gli uffici hanno incrociato le braccia nelle ultime quattro ore di turno. Come conseguenza dello sciopero, su 76 voli programmati, quattro sono stati cancellati, mentre altri hanno subito ritardi. Infine, un presidio è stato organizzato davanti alle partenze, per distribuire volantini e informare i passeggeri.
«I problemi sono purtroppo sempre gli stessi - spiega Leonardo Marini della Cub Trasporti - a partire dall'aumento esponenziale del precariato. Si sfiorano ormai i cento precari, contro 220-240 persone assunte a tempo indeterminato fra rampa e scalo. Una percentuale ben superiore a quella del 15 per cento fissata dal contratto nazionale di lavoro. In questo modo sono sempre più difficili anche le proteste, vista le difficoltà dei colleghi precari a scioperare».
Poi c’è la situazione dei mezzi rampa, che i sindacati ritengono «numericamente insufficienti e in condizioni sempre più disastrose a causa dell’eccessiva usura».
Altro problema, secondo la Cub Trasporti, quello dell'inquinamento in aeroporto. «Chi lavora in rampa - spiega Filippo Rinaldi di Cub Sicurezza - è costretto a respirare i gas di scarico degli aerei in partenza, visto che i motori vengono accessi già nei parcheggi. Un problema che molti aeroporti europei hanno risolto con le procedure Pusk-Back: il traino degli aeromobili da e verso i parcheggi, tramite appositi veicoli. Questo ridurrebbe l’inquinamento atmosferico e acustico, anche per i passeggeri».
I SINDACATI chiedono poi «bagni, spogliatoi e un incontro con la società». Infine, invitano «le rappresentanze confederali a iniziare un percorso unitario, come richiesto dalla maggioranza dei lavoratori. La divisione societaria fra handling e holding e l’arrivo del secondo gestore non possono trovarci divisi».
E proprio a proposito di assetti societari, resta alta l’attesa per l’elezione del nuovo cda. Il termine ultimo per presentare le liste è il 6 aprile e tutto fa pensare che saranno almeno due.
«Tutti gli scenari ipotizzati fino ad oggi sono possibili - spiega il presidente Michele Legnaioli - si tratta adesso di aspettare la presentazione ufficiale delle liste».