Grade successo dello sciopero nazionale del TPL, adesioni al 60%: adesso un referendum sul contratto, lanciata la piattaforma autogestita

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Lo sciopero del trasporto pubblico locale del 24 febbraio è stata una scommessa vinta da USB: il dato nazionale complessivo ci parla di un’adesione alla mobilitazione di circa il 60%. Un successo che testimonia quanto la vertenza sul contratto nazionale sia sentita dagli autoferrotranvieri, rimettendo finalmente al centro i temi del salario e della democrazia sindacale.

In alcune città e regioni si sono verificati picchi significativi: con il 75% di adesione sul trasporto su gomma a Milano, ad esempio, e la chiusura serale della metro nello stesso capoluogo lombardo dove hanno lavorato solo le vetture senza conducente. A Roma si sono fermati l’80% dei mezzi, con la chiusura di Metro C e ferrovia Roma – Viterbo ed il servizio rallentato sulle altre metropolitane. In Sicilia si è fermata la totalità del trasporto locale, così come grande protagonismo lo hanno avuto gli autoferrotranvieri di Friuli Venezia Giulia, Umbria, Toscana, Veneto, Campania e di altre regioni.

Adesso serve un referendum sul contratto, per ridare dignità a tutta la categoria. USB ed altre sigle sindacali di base, per questo, hanno approntato una piattaforma autogestita: a questo link il comunicato congiunto. Le sigle trattanti, invece di riconoscere il diritto degli autoferrotranvieri ad esprimersi democraticamente, non si esprimono sulla necessità del referendum. USB, al contrario, ha fatto una scelta di partecipazione per valorizzare l’appello che richiede il referendum lanciato da RSU e RSA del settore e che ha raccolto migliaia di firme.

Dall’ 1 al 15 marzo, quindi, sarà possibile votare su questa proposta di contratto, che ricordiamo determinerebbe una perdita di potere di acquisto dei salari degli autoferrotranvieri di circa il 10%.

Le votazioni saranno attive a questo link: https://referendumtpl.it/

USB Lavoro Privato, settore TPL