Il trasporto aereo allo sciopero generale USB del 10 novembre

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Nonostante le statistiche parlino chiaro, con un aumento del 6,7% per i passeggeri e del 12% per le merci, la realtà del trasporto aereo che vediamo a bordo degli aerei, all'interno e nei piazzali dei nostri aeroporti, negli hangar di manutenzione, nelle torri di controllo e in qualsiasi altro posto di questo settore parla di tutt' altro.

Potremmo fare l'elenco delle vertenze in corso nel Trasporto Aereo: da Alitalia a Meridiana, dagli aeroporti milanesi a quelli toscani, dall'Atitech al fallimento AMS, dallo stillicidio quotidiano degli appalti del commercio a quello dell'indotto diretto o indiretto, ma ogni singolo ambito di questo settore è sotto attacco in questo momento.
Dalle privatizzazioni una più fallimentare dell'altra alle svendite delle aziende nazionali al peggior offerente, dal dumping prodotto dal sistema di appalti e subappalti senza rete al perseverare del processo di scorporo delle società di Handling degli aeroporti e nelle esternalizzazioni, tutto questo produce licenziamenti, tagli ai diritti e ai salari , aumento di una precarietà ormai endemica con livelli di salute e sicurezza spesso compromessi da una produttività sfrenata.

Questo è il frutto marcio dell'abbandono del ruolo di indirizzo e controllo da parte dei vari governi e di Enac, autorelegatesi a un ruolo notarile, se non di guardiano di interessi altrui.
Il tracollo operativo di Ryanair ha messo in luce le miserie di questo settore, appaltato ai più furbi senza regole e senza controllo alcuno. Ma già assistiamo al processo di auto-assoluzione da parte del ministero e di Enac che evitano le sanzioni a Ryanair, mentre la Commissione di Garanzia commina migliaia di euro di multa alle sigle sindacali per l'opposizione all'ingresso delle cooperative dentro gli aeroporti milanesi.

Su questi temi, USB chiama allo sciopero generale di 24 ore il 10 novembre e rilancia la propria piattaforma di richieste già inviata al Governo:
la nazionalizzazione delle aziende strategiche, fermando le svendite all'operatore di turno;
l'emanazione di regole di sistema uguali per tutti gli operatori, a tutela della sicurezza e del rispetto delle leggi italiane, per fermare il dumping su salari e diritti.
Il riequilibrio della filiera del Trasporto Aereo dove le gestioni aeroportuali si arricchiscono, le compagnie low cost intascano finanziamenti pubblici, mentre le società di handling e i vettori nazionali si trovano costantemente senza ossigeno.

Diciamo basta a questi governi, a queste politiche scellerate condite da diktat europei!
Vogliamo riappropriarci del settore dove c'è posto per tutti!



Unione Sindacale di Base – Lavoro Privato