La commissione di garanzia emette una nuova regolamentazione provvisoria sullo sciopero nelle ferrovie e fa un altro regalo alle aziende. Noi non ci fermiamo
L’emissione di una nuova regolamentazione provvisoria riguardo lo sciopero delle attività ferroviarie, da parte della commissione di garanzia, prevede una ulteriore stretta sul diritto di sciopero.
Ciò avviene attraverso l’estensione delle fasce di garanzia anche alle giornate festive e l’aumento notevole dei treni garantiti a lunga percorrenza, emessa nonostante la palese e formale contrarietà di tutte le organizzazioni sindacali rappresentative dei ferrovieri.
Tale nuova regolamentazione non solo è ingiustificata, in quanto interviene su un corpo normativo frutto dell’accordo sottoscritto nel 1999 e mai disdetto dalle parti sindacali, ma si basa su dati forniti dalla controparte aziendale nonché su valutazioni del tutto arbitrali e non suffragate dai fatti.
Questo non lo afferma solo la nostra Organizzazione, ma è riportato nella istanza contraria depositata alla commissione da tutte le sigle sindacali firmatarie del contratto e dell’accordo sui servizi minimi.
In parole più povere, l’unico vero motivo dell’intervento scomposto della commissione sembra derivare solo ed esclusivamente dal fatto che gli scioperi nelle ferrovie stanno funzionando, con adesioni altissime. Il “sistema” aziendale e istituzionale reclamava una stretta, alla fine puntualmente arrivata.
Questo atto non contempera il diritto alla libera circolazione, ma consegna solo un altro enorme regalo al Gruppo FSI e alle aziende delle attività ferroviarie, confezionato da una commissione che evidentemente odia lo sciopero. Basti pensare che nel novero dei treni a lunga percorrenza ulteriormente aumentati prevalgono le redditizie AV Milano-Napoli, a scapito degli Intercity molto meno lucrosi, ma pensati per coprire quei territori meno serviti.
Ribadiamo che il protagonismo della Commissione e di alcuni suoi commissari non può toccare lo sciopero: è un diritto costituzionale, non inferiore a nessun altro previsto dalla nostra Carta. Diritto ancor più prezioso, in un tempo dove in parlamento si discutono le misure liberticide contenute nel famigerato Ddl sicurezza.
Ovviamente, di fronte a questo scenario, noi non ci fermiamo né ci arrendiamo. Rilanciamo la nostra lotta per un rinnovo contrattuale giusto e adeguato per tutto il personale delle attività ferroviarie.
Valuteremo tutte le iniziative di carattere legale e sindacale, che servano a dimostrare la palese ingiustizia commessa ai danni di tutti i ferrovieri e di tutti lavoratori italiani. Non escludiamo forme di disobbedienza, così come già fatto rispetto all’ultimo tentativo di castrare il diritto di sciopero del Ministro Salvini.
USB Trasporti