La Regione Umbria elude il diritto alla mobilità dei cittadini
La tanto sbandierata azienda Busitalia, che avrebbe dovuto ottimizzare e migliorare i servizi ai cittadini rispettando i contratti e la dignità dei lavoratori anche quest’anno mostra il suo reale volto.
Già dalla scorsa estate, durante il periodo non scolastico, la regione Umbria ha tagliato i servizi lasciando intere zone dell’Umbria completamente senza collegamenti negando a moltissime famiglie, dai primi di giugno e fino a settembre, il diritto alla mobilità.
Una gestione decisamente illegale ed immorale, visto che non ci si preoccupa minimamente di garantire un minimo di quel servizio che per legge è definito, appunto, servizio pubblico essenziale.
Quello che viene a galla sono gli interessi economici sia per la società Busitalia che per l’ente Regione Umbria; la Società sceglie di utilizzare il personale per svolgere i servizi che permettono un maggior profitto, come i servizi sostitutivi treno per i quali vengono impegnati centinaia di lavoratori ogni giorno, solitamente neo assunti con contratti da fame, costretti a “partire” per pochi euro in più e svolgendo turni completamente fuori norma.
La Regione Umbria, da canto suo, mira a fare cassa, taglia i servizi per 3,5 milioni di euro, praticamente azzerandoli…alla faccia del servizio pubblico essenziale.
E’NECESSARIO INVERTIRE LA ROTTA!
I tanti milioni di utili che ogni anno si producono dovrebbero servire ad erogare una maggiore quantità di servizio pubblico ai cittadini; vediamo invece perseguire l'ossessionante e vizioso criterio che vede bruciare fior di soldi pubblici attraverso appalti e subappalti ad aziende che offrono servizi di scarsa qualità e lavoro sottopagato, garantendo ad esse profumati profitti e costringendo i cittadini all’utilizzo del mezzo privato.
USB Lavoro Privato
Federazione Regionale Umbria