La sicurezza del volo non si appalta: il caso dell'internalizzazione di Techno Sky in Enav
Mercoledì 23 maggio 2018 alle ore 11:30 a Palazzo Montecitorio, presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati, in Via della Missione 4, Roma, conferenza stampa sull’internalizzazione dei servizi tecnici nell’assistenza al volo nazionale gestita da ENAV.
Interverranno l’on. Luca Pastorino di LeU, Segretario Ufficio di Presidenza Camera dei Deputati; Sergio Bellavita, Esecutivo Nazionale USB Lavoro Privato; Francesco Staccioli, Coordinamento Nazionale USB Trasporto Aereo.
LA SICUREZZA DEL VOLO NON SI APPALTA Questo è quanto i vari enti ed associazioni internazionali che si occupano di sicurezza del volo scrivono nei loro regolamenti e quanto viene statuito dalle relative leggi nazionali. Per questo e per il ruolo strategico per la sicurezza nazionale di lavoratori ed impianti per l’assistenza al volo, nel 2006 a seguito dell’approvazione dei nuovi regolamenti europei per la sicurezza del traffico aereo, lo stato spese 108 milioni di euro per dotare ENAV del personale tecnico che gli mancava, acquisendo da una azienda privata, Techno Sky, il solo personale addetto agli impianti con lo scopo di internalizzarlo, superando così il regime di appalto.
Al contrario, dopo 12 anni, l’appalto si è trasformato in un affidamento “in house”, cioè un appalto a se stessi che a causa della modifica ulteriore delle leggi comunitarie potrebbe presto permettere la perdita delle attività attraverso una gara internazionale, proprio quello che si voleva evitare nel 2006.
L’assorbimento del personale acquistato a caro prezzo dallo Stato, invece di venire semplicemente assunto senza costi aggiuntivi, è stata rimandata con svariate motivazioni: prima la privatizzazione dell’ente, oggi unico service provider ATM privato al mondo, poi il suo ingresso in borsa, giustificando la sua internalizzazione con la reale integrazione di sistema e dirigenza attraverso la creazione di divisioni e direzioni di gestione e controllo tra le due aziende, una inutile scatola cinese di stato.
Oggi il DG ENAV è AD Techno Sky e l’AD ENAV è consigliere e presidente del cda Techno Sky, situazione che in altri settori sarebbe considerata incompatibile e contro le regole della concorrenza, mentre sotto il profilo industriale produce il solo effetto di impedire la razionalizzazione dei costi e l’allungamento della catena delle responsabilità sulla sicurezza al volo, che bene non fa al settore.
Attraverso l’assunzione immediata di tutto il personale Techno Sky in ENAV, sciogliendo l’inutile azienda partecipata al 100% che non ha proprietà immobili od altri beni in portafoglio, si ottiene la migliore razionalizzazione dei costi di gestione e la massima sicurezza prevista dai regolamenti per la gestione del traffico aereo.
Inoltre, a partire dal 2020, se il personale non sarà internalizzato, come dipendente di una azienda in appalto dovrà sottostare alle normative europee ed essere obbligatoriamente soggetto a gara, con il rischio di disperdere professionalità e ulteriori fiumi di denaro pubblico.
ENAV ha prodotto 101 milioni di euro di utile netto distribuito in dividendi nel 2017 su di un fatturato di quasi 900 milioni, ha assegnato quasi 4 milioni di euro in premi ai suoi dirigenti con un AD che è oggi il manager donna che guadagna di più in Italia con 900mila euro annui di emolumento, mentre dichiara che i costi di accorpamento del personale potrebbero ammontare ad un paio di milioni che sarebbero da trovare perché assenti a bilancio.
L’internalizzazione di aziende tramite l’accorpamento è pratica comune in economia, riduce i costi, gli sprechi, migliora l’efficienza e nello specifico caso migliora persino la sicurezza del traffico aereo e quella dei confini nazionali.
Non aspettiamo che anche questo servizio strategico venga regalato agli stranieri.
Organizza l’on. Luca Pastorino con le RSU USB Techno Sky – per info: rsutechosky@usb.it – tel. 3389646500
RSU USB Techno Sky