L'Adl protesta in Tribunale per il processo agli autisti Aps
4 maggio 2007 - Il Gazzettino
SIT-IN CONTRO IL PROCEDIMENTO AI DANNI DEI LAVORATORI CHE BLOCCARONO IL TRASPORTO PUBBLICO NEL 2003
Padova - (M.A.) Una ventina di lavoratori guidati dall'Adl (associazione difesa dei lavoratori), ieri mattina, ha organizzato un sit-in di fronte al palazzo di giustizia. Motivo, protestare contro il processo che da ieri è iniziato nei confronti di 25 lavoratori e precari di Aps Mobilità e di altre realtà di lavoro pubblico e privato, stabile e intermittente. «L'accusa per tutti noi - ha spiegato il sindacalista Celestino Giacon - è quella di avere attuato uno sciopero spontaneo 4 anni fa contro un accordo sindacale firmato da Cgil, Cisl e Uil, e giudicato una patacca dalle assemblee dei tranvieri. Il fatto risale al 21 dicembre del 2003 quando alle 12 sono stati bloccati alcuni autobus che uscivano dal deposito di via Rismondo. Azione che è stata interrotta dalle forze dell'ordine».
Quel giorno i lavoratori del trasporto pubblico dell'Aps bloccarono senza avviso dalle 9 del mattino di ieri il servizio degli autobus, causando notevoli disagi agli utenti. Alle nove del mattino venne impartito l'ordine di rientro alla base. Il trasporto pubblico cittadino si paralizzò in un batter d'occhio. I centoventi autisti in turno fecero dietrofront. Il viceprefetto Melchiorre Fallica convocò le rappresentanze sindacali di categoria nel tentativo di far riprendere immediatamente il servizio. E alla fine prevalse la linea del buon senso in attesa della fumata bianca da Roma. In caso di rottura al tavolo delle trattative i dipendenti di Sita e Acap sarebbero scesi in sciopero permanente.
«Riteniamo incredibile - ha continuato Giacon - e antidemocratico che una lotta sindacale si sia conclusa non tanto con un accordo, ma con l'accusa a 25 lavoratori di avere attuato uno sciopero spontaneo. E' altresì innegabile, invece, come il sindacalismo di base, Adl RdB, sotto accusa perchè colpevole a Padova di avere organizzato uno sciopero non autorizzato all'Aps Mobilità, abbia fatto ottenere in questi giorni ad altri 25 lavoratori di Aps, con contratto di formazione lavoro, il riconoscimento degli arretrati. In pratica Aps sarà costretta a versare a questi lavoratori un importo complessivo di centinaia di migliaia di euro».
E veniamo al processo che si è aperto ieri mattina davanti al giudice monocratico. Venticinque gli imputati difesi dagli avvocati Aurora D'Agostino, Annamaria Alborghetti e Paolo Berti. Molti di loro sono simpatizzanti del centro sociale "Pedro". Nella lista c'è pure il nome di Massimiliano Gallob. Ieri sono stati ascoltati i primi testimoni. L'udienza è stata aggiornata al 12 dicembre