Lunedì 12 febbraio sciopero di 8 ore della Manutenzione Infrastrutture di RFI, presidio stazione Termini ore 11:00
Il settore manutenzione di RFI è da decenni, in accelerazione nell’ultimo, oggetto di politiche industriali di privatizzazione che hanno imposto una drastica riduzione del personale con conseguenze disastrose sul piano organizzativo e operativo; dove sono venute a mancare esperienza professionale e copertura delle posizioni professionali di responsabilità, anche a garanzia della sicurezza sul lavoro e per la circolazione stessa: fino alla tragica vetta della strage di Brandizzo.
Tale dissesto organizzativo, favorito da una pletora di accordi sindacali territoriali che hanno sancito i disegni di deregolamentazione, è stato funzionale al proliferare delle imprese private nel settore, dove si è prodotta una giungla di riferimenti contrattuali diversi da cui è generata una “naturale” banalizzazione della specifica professionalità ferroviaria e una strisciante deregolamentazione degli orari di lavoro e delle procedure di lavorazione che già impatta negativamente da anni sulla condizione di lavoro nel settore stesso.
La questione della “reinternalizzazione” delle attività ferroviarie compare da decenni su tutti i rinnovi contrattuali (a perdere) e su tutti gli accordi di settore (a riperdere) precedenti al 10 gennaio 2024: ma sul “piano del ferro” si è assisto all’esatto opposto, come detto, con il proliferare di lavoratori delle imprese private: supersfruttati, non sindacalizzati e dunque più soggetti al ricatto economico e occupazionale.
Sempre dal piano del ferro si registra che le condizioni organizzative di RFI non sono di fatto cambiate rispetto all’andamento storico di cui sopra e che gli obiettivi di cui alla premessa dell’accordaccio (piano industriale e investimenti, PNRR e sviluppo dell’economia del Paese) siano vuote declamazioni a cui seguirà il rafforzamento economico delle imprese private (oltre all’arricchimento di qualche manager aziendale) e un ulteriore arretramento delle condizioni di lavoro nelle attività ferroviarie.
Nel contesto di cui sopra l’accordo del 10 gennaio da un colpo di spugna sul quadro storico del disagio lavorativo nel settore manutenzione infrastrutture di RFI, smantellando i residui pilastri contrattuali a tutela dei riposi giornalieri e settimanali, e consegnando a RFI la più totale esigibilità di ultraflessibilità organizzativa: a costo economico zero e a tutto maggior danno delle condizioni di lavoro e della qualità complessiva delle vite delle persone lavoratrici interessate.
Questo accordo è stato firmato da Filt/Cgil, Fit/Cisl, Uiltrasporti; SLM Fast/Confsal, OrSA Ferrovie, UGL Ferrovie, in assenza di qualsiasi riscontro del punto di vista della base: un punto di vista di assoluto dissenso che è stato occultato in tutti i modi dai sindacati firmatari che dunque non avevano alcun mandato a firmare.
Il CCNL della Mobilità e il Contratto di Gruppo FSI sono scaduti a dicembre scorso e sono in fase di rinnovo (dopo essere stati rinnovati, normativamente tal quali ai precedenti e economicamente a costo quasi zero, nello scorso 2022), così come sono scadute dal 2018 le RSU/RLS: è inaccettabile che un accordo di settore così impattante sulle norme contrattuali sia attivato nelle attuali condizioni di vacanza normativa, economica e di rappresentanza dei lavoratori.
- Per l’annullamento dell’accordo di settore del 10 gennaio 2024
- Per il contrasto immediato a ogni ricaduta territoriale dei suoi contenuti
- Per l’avvio di una reale consultazione certificabile dei lavoratori interessati
- Per l’apertura di una concreta vertenza che rivendichi il ripristino effettivo delle tutele e dei diritti contrattuali e per migliori condizioni di lavoro e di vita per i lavoratori del settore
Lunedì 12 febbraio 2024 primo sciopero di 8 ore
dei ferrovieri della Manutenzione Infrastrutture di RFI (intera prestazione)
(Dalle ore 11,00 presidio di protesta alla stazione Termini di Roma – lato via Giolitti)
UNIONE SINDACALE DI BASE Lavoro Privato - Attività Ferroviarie