Manutenzione infrastrutture: tra scadenza contrattuale e verifiche degli accordi
Mentre ancora tutto tace sul fronte del rinnovo contrattuale dei ferrovieri, le stesse OOSS che fanno e disfanno ( in pacifica collaborazione con le dirigenze societarie) sulle sorti della categoria hanno diffuso in questi giorni ( bontà loro) un comunicato sulla ripresa del confronto con RFI sui settori Manutenzione e Circolazione. Per il settore Manutenzione vi si legge che codelle OOSS hanno ribadito la richiesta urgente di 700 assunzioni e posto la necessità di acquisire qualche posizione di Specialista ai sensi dell'accordo sulla riorganizzazione del 2015...; punto e basta.
Si resta male a sapere che i tavoloni di confronto nazionale sono basati su cotanta omissione di questioni che riguardano gravemente il settore. 700 assunzioni possono bastare, a malapena, per ripianare la situazione di una grande DTP, per esempio come quella di Roma, che nell'ultimo decennio ha perso circa 800 posti di lavoro.
La realtà è che il posizionamento del confronto tra sindacati firmatari e padronato delle attività ferroviarie rappresentato dalla dirigenza societaria, è ormai al livello voluto dai secondi, che con gli accordi di riorganizzazione del 2015 hanno sancito un modello organizzativo che ha fittiziamente assorbito le clamorose carenze di personale e figure professionali come i Tecnici, lasciando sul campo una situazione di enorme disagio per i lavoratori: altro che qualche posizione da Specialista serve per il settore! Accettando questo piano i sindacati firmatari automaticamente condividono (senza mai dichiararlo apertamente) che un apprendista possa essere impiegato con gli stessi incarichi di lavoro e le stesse responsabilità di un operatore specializzato (così come ormai accade quotidianamente nelle DTP di tutta Italia); che continui e si intensifichi la richiesta di prestazioni straordinarie notturne, in reperibilità/disponibilità; che prosegua l'indifferenza societaria verso le notevoli carenze di formazione/abilitazione del personale; che, attraverso la banalizzazione delle mansioni operative, si arrivi alla distruzione della base professionale dei ferrovieri della Manutenzione di RFI; in sintesi che prosegua (da loro) incontrastato l'attacco padronale alle condizioni di lavoro e di vita dei ferrovieri. Non basta; il portato più grave delle politiche di privatizzazione strisciante nel settore incide direttamente le condizioni di sicurezza sul lavoro: e questa è l'omissione più grave che un sindacato può compiere a danno dell'interesse dei lavoratori.
Si resta altresì offesi e incazzati, leggendo tali comunicati, sapendo del gran lavorio messo in atto nei territori dalle strutture regionali di queste OOSS collaborativiste, per annientare la partecipazione dei lavoratori attraverso le peggiori frodi sul diritto di assemblea, e l'efficacia delle RSU attraverso un controllo diretto quanto illegittimo delle sue prerogative di funzionamento e rappresentanza; è questa la chiave di volta che regge tutto l'arco del progetto societario sulle ferrovie e sui ferrovieri, è così che nelle realtà degli impianti manutenzione di RFI regna la nefanda pace padronale.
Lasciamo ad ulteriori comunicati il commento sul settore della circolazione, e in attesa di notizie dal fronte contrattuale, ribadiamo che la vera presa in carico degli interessi dei ferrovieri passa per la difesa delle ferrovie come bene pubblico del Paese, dove insieme allo sviluppo del servizio universale, si promuova e si garantisca la piena occupazione, la crescita professionale, la salute e la sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori.
UNIONE SINDACALE DI BASE Lavoro Privato - Attività Ferroviarie