Non partecipiamo al referendum truffa del 8/10 ottobre!!
CUB TRASPORTI
Non partecipiamo al referendum truffa del 8/10 ottobre!! Non legittimiamo la firma di cgil-cisl-uil all’accordo del 23 luglio.
Dopo aver firmato con governo e padronato il protocollo del 23 luglio cgil-cisl-uil vogliono ora con una consultazione, che non ha alcun valore vincolante e il cui risultato è già deciso, legittimare con una falsa democrazia una intesa in cui hanno vinto banchieri, Confindustria e governo e perso lavoratori, precari e pensionati.
In un referendum vero, solitamente, c’è il confronto tra chi motiva il si e chi motiva il no. Questa è una consultazione-truffa, come nel 94 con la controriforma delle pensioni Dini. Hanno firmato e non cambierà niente, promuovono una consultazione senza regole e nessuna garanzia di regolarità.
Gli aventi diritto al voto tra lavoratori e pensionati sono oltre 35.000.000 ma non è previsto nessun quorum per la validità della votazione. I seggi saranno gestiti da cgil-cisl-uil e si voterà anche nelle loro sedi.
Hanno già dichiarato che la partecipazione al voto sarà ritenuta un successo se risulterà dai loro verbali una affluenza intorno al 13% degli aventi diritto.
Partecipare al referendum significa solo legittimare una farsa di democrazia e nella sostanza legittimare la firma dell’accordo, dopo che hanno firmato senza alcun mandato preventivo da parte dei diretti interessati.
Ai lavoratori non è stata data la possibilità di decidere sulle proposte da presentare al governo, ne la delegazione alle trattative né è stato chiesto di esprimersi prima di firmare.
La CUB, che ha partecipato agli incontri a Palazzo Chigi, non ha sottoscritto il protocollo su previdenza, lavoro e competitività per la:
1. Contrarietà alla parte previdenziale in quanto viene aumentata l’età pensionabile arrivando a peggiorare la Maroni;
2. Vera e propria presa in giro per i lavoratori che svolgono attività gravose o usuranti in quanto è previsto un intervento che riguarda solo 5.000 lavoratori;
3. Riduzione dei coefficienti per il calcolo della pensione che penalizzeranno i futuri pensionati a partire da chi inizia oggi il lavoro;
4. Elemosina sulle pensioni basse (il 15% degli attuali pensionati) e che sarà rimangiata in breve tempo dall’aumento dei prezzi;
5. Mancata indicizzazione delle pensioni in essere che continuano a perdere potere di acquisto.
La parte del protocollo che riguarda gli ammortizzatori sociali è totalmente ininfluente rispetto alla esigenza di contrastare il lavoro precario e all’esigenza di interventi a sostegno del reddito.
In compenso il protocollo prevede ulteriori regali a Confindustria riducendo il compenso per gli straordinari che costeranno meno del lavoro normale e aumentando il salario aziendale su cui non saranno versati i contributi previdenziali con un impatto negativo sui conti dell’Inps.
CUB propone di boicottare la consultazione di cgil-cisl-uil non partecipando al voto continuando con la campagna di mobilitazione e di lotta, che ha visto un primo importante momento con lo sciopero generale del 13 luglio.
Il governo sta predisponendo la legge finanziaria che si preannuncia nel solco dell’accordo del 23 luglio firmato da cgil-cisl-uil-ugl con governo e padronato.
Partecipare al referendum legittima la continuazione di una politica che penalizza lavoratori, pensionati e precari.
Basta con la falsa democrazia dei referendum truffa e accordi negativi, riprendiamo la mobilitazione, il 9 novembre partecipiamo alla Sciopero Generale indetto dal sindacato di base per respingere i contenuti del protocollo e rivendicare la ridistribuzione del reddito.
Con il fiasco del tentativo di smantellare la previdenza pubblica con il passaggio del tfr ai fondi pensione è stato ottenuto un importante risultato, ora puntiamo al rilancio della previdenza pubblica.
Non legittimiamo il referendum non andiamo a votare e continuiamo la mobilitazione per il:
· rilancio della previdenza pubblica; contro l'aumento dell'età pensionabile; diritto alla pensione con 35 anni di contributi, calcolo per tutti al 2% annuo sulle ultime retribuzioni, rivalutazione automatica legata al costo della vita e alla dinamica salariale, recupero della perdita di potere d'acquisto.
· lavoro stabile e reddito per tutti con la completa cancellazione delle tipologie contrattuali previste dal pacchetto Treu e dalla legge 30 stabilendo la centralità del lavoro a tempo indeterminato come forma tipica del lavoro subordinato.
· sostegno al reddito per quanti si trovano privi di attività lavorativa o con un reddito inferiore a 8.000 euro e maggiori tutele per le lavoratrici.
GLI AUTOFERROTRANVIERI, INOLTRE, SONO ULTERIORMENTE PRESI PER IL CULO
L’accordo del 23 luglio contiene un’altra amara penalizzazione che li interessa (un altro grave motivo per boicottare il referendum) e che viene taciuta. A pagina 15 del “Protocollo del 23 luglio” c’è un paragrafo che recita:”APPLICAZIONE DI UN CONTRIBUTO DI SOLIDARIETA’ PER GLI ISCRITTI E I PENSIONATI DEI FONDI SOCIALI ” Questa voce introduce, a partire dal 2008, una nuova trattenuta “ad personam” che interessa gli autoferrotranviari, i ferrovieri, i lavoratori del settore aereo, i lavoratori elettrici, del gas, i telefonici …… cioè tutti quei lavoratori e pensionati interessati dalle gestioni confluite in INPS degli ex fondi speciali. Questa nuova trattenuta è così motivata: “.. a fronte di regimi pensionistici che hanno pro quota beneficiato di regole di maggior favore rispetto a quelle adottate per l’INPS …” mentre si tace sul fatto che gli autoferrotranviari hanno continuato a versare contributi previdenziali in misura maggiorata per altri 5 anni dopo la chiusura del fondo speciale (dal 96 al 2001) e sul patrimonio di centinaia di miliardi di vecchie lire passati dal fondo speciale soppresso all’INPS!!!!
AUTOFERROTRANVIERI BOICOTTIAMO IL REFERENDUM!!!
Ve 27 Settembre 2007