Nuovo approdo della Certosa i confederali attaccano l'Actv
14 luglio 2007 - La Nuova Venezia
Sciopero Cub, adesioni del 13%. Il caso: «bloccata» motonave
Venezia - Sciopero, ieri, dei mezzi di trasporto pubblico indetto dai RdB-Cub. Per i servizi di navigazione - secondo Actv - ha aderito solo il 13,2% dei lavoratori. Sono stati garantiti i «servizi minimi» ma non sono mancate le proteste. Quella più plateale all’approdo della motonave LN del Lido, dove un anziano ha impedito per mezz’ora la partenza della «Poveglia» verso il deposito, pretendendo di essere portato a Punta Sabbioni. In generale le linee 1, 12, 17, 82, 41, 42, 51 e 52 hanno funzionato o con minore frequenza o con percorsi ridotti. Per quanto riguarda i servizi automobilistici l’adesione dei lavoratori allo sciopero è stato del 14,9%.
Intanto il nuovo approdo della Certosa ha attirato la critica di Cgil, Cisl e Uil. Ai sindacati non è piaciuta la scelta dell’azienda di comprendere tale fermata nelle linee 41 e 42 senza modificare i tempi di percorrenza, con il rischio quindi di poter creare disagi e ritardi ai viaggiatori. Secondo quest’ultimi la decisione presa dall’azienda dall’aziendadi trasporto pubblico veneziana può provocare ritardi anche di 10 o 15 minuti rispetto gli orari comunicati al pubblico. Gli stessi poi lamentano il fatto di non essere stati consultati e criticano anche la scelta di non avere comunicato ai veneziani le conseguenze di tale scelta sugli orari di percorrenza, di partenza e di arrivo dei mezzi. Secondo i sindacati la suddetta fermata dovrebbe essere sospesa perché non risulta fare parte dei «servizi minimi» e non ricopre nessuna caratteristica di «pubblico servizio». Richiesta formalmente inoltrata lo scorso 12 luglio agli assessori ai Trasporti di Comune, Provincia e Regione e al direttore di Actv. L’azienda di trasporto afferma invece che non c’è il rischio di ritardi. I tempi di percorrenza delle linee di navigazione 41 e 42 non sono stati modificati perchè ritenuti adeguati a comprendere anche questa nuova fermata. In passato si era verificato che alcuni battelli accumulassero un anticipo sui tempi di percorrenza, che li costringeva ad approdare e partire prima dell’orario stabilito. Come rimedio era stata trovata una soluzione: i battelli, in caso fossero in anticipo sugli tempi di percorrenza e approdo stabiliti, avrebbero prolungato la fermata il tempo necessario per annullare l’anticipo accumulato.