PARENTOPOLI : UNA VERGOGNA DA SEMPRE SOTTO GLI OCCHI DI TUTTI
Ci stupisce il clamore sollevato in questi giorni dai Mass-Media su parentopoli, tutti sappiamo che parentopoli non nasce da Alemanno, ne tantomeno l’ha inventata Veltroni, è un cancro che viene da lontano e davvero non è circoscritto in ATAC.
QUANTA IPOCRISIA !
Ancor peggio di parentopoli, è il clientelismo del tesseramento, per essere assunto, per essere promosso, per essere trasferito o addirittura per andare in ferie o accedere ad un cambio turno, è utile la tessera del sindacato o il partito “giusto”.
SE C’E’ QUALCUNO CHE HA COMPRATO
C’E’ QUALCUNO CHE SI E’ VENDUTO
E QUALCUNO CHE HA PAGATO
NON CI SCANDALIZZA UNA CONTROPARTE CHE NEI PROPRI INTERESSI TENTI DI COMPRARE IL SINDACATO ATTRAVERSO LA RICOSTRUZIONE DI CARRIERA, PROMOZIONI E ASSUNZIONI, PER GARANTIRSI LA “PACE SOCIALE”
CI FA SCHIFO IL SINDACATO CHE SI LASCIA COMPRARE,
CI FA RABBIA IL LAVORATORE CHE SI LASCIA VENDERE
CLIENTELISMO, CONCERTAZIONE, PARENTOPOLI
UN MERCATO DAL QUALE HA SEMPRE PRESO LE DISTANZE IL SINDACATO DI BASE E, OGGI INSIEME ALLE NOSTRE ISCRITTE E AI NOSTRI ISCRITTI SIAMO ORGOGLIOSI DI POTER CAMMINARE A TESTA ALTA, CON LA DIGNITA’, LA FIEREZZA E L’ONESTA’ POTENDO DIRE:
FATELA FINITA !
Tutto questo non serva a giustificare eventuali nuovi sacrifici, nuovi carichi di lavoro per i lavoratori o peggio la privatizzazione di una
Azienda che può e deve rimanere pubblica
Se si vuole riacquistare credibilità deve essere impegno di tutti che questo polverone sia utile ad estirpare veramente e per sempre il cancro del clientelismo,
magari a partire proprio dall’ATAC.
USB, fin da subito, da la sua disponibilità, ad Azienda e OO.SS tutte ad aprire un confronto che possa restituire ai lavoratori ed ai cittadini tutti
LA MASSIMA TRASPARENZA
Nel rispetto e nell’equità di ciascuno a prescindere dal sesso,
dall’appartenenza politico sindacale e religiosa