Porto di Genova: sulla sicurezza solo spot dai confederali, ma gli infortuni non si fermano
Ancora una volta assistiamo, purtroppo, all'ennesimo teatrino con i soliti attori dopo due incidenti gravissimi nel nostro porto. Come sempre, chi mette in pratica questi spettacoli, va a rincorrere i problemi senza mai trovare soluzioni. Quanti "tavoli permanenti" dobbiamo ancora sopportare? Ci ricordiamo benissimo ancora come le "battaglie per l'allerta rossa" abbiano portato solo a dichiarazioni di sciopero assolutamente inutili che servivano forse solo a creare alibi a chi le dichiarava!
Teatrini che servono a giustificare qualche poltrona in più e come sempre chi paga è il lavoratore non di certo le aziende. Leggiamo con rammarico che nell'incontro tenutosi in autorità portuale, per vie dei due gravi infortuni avvenuti in rapida sequenza che nulla di concreto nell'immediatezza è stato deciso di fare. Si è parlato di una serie di interventi che noi avevamo già proposto un anno fa in una piattaforma sulla sicurezza, consegnata il 15 giugno del 2021 al Ministero delle Infrastrutture e se fossero già state messe in atto avremmo potuto fare dei passi in avanti per la tutela della salute e sicurezza dei lavoratori. Invece leggiamo che ci saranno approfondimenti, attività di sensibilizzazione, monitoraggi spot. Tutto questo è inaccettabile, non si può aspettare un altro infortunio, bisogna agire nell’immediatezza con interventi concreti. Gli Infortuni non aspettano e i lavoratori vanno tutelati.
Dobbiamo dunque prendere atto di una mancanza di lotta, di azioni in cui il lavoratore viene messo al primo posto, al di là di ogni interesse e da ogni valutazione di cui non si comprende l'utilità. In tante situazioni notiamo un certo attivismo sindacale confederale, ma se si ragiona con più attenzione a questo attivismo non corrisponde ad alcun risultato. La verità è che se la classe operaia oggi è in difficoltà e in perenne affanno è proprio perché il meccanismo della reale rappresentanza è bloccato. Se l'arroganza dei padroni è così forte la colpa sta proprio nei sindacati confederali e della parte politica che li sostiene, tutti i peggiori attacchi al mondo del lavoro sono arrivati approfittando di questa sudditanza, di questo rapporto sbagliato tra sindacati confederali e rappresentanze padronali, ritrovandoci anche Segreterie di due distinte O.S. Candidate nello stesso partito politico.
A tutto questo Sistema noi non ci stiamo e faremo di tutto per cercare di cambiarlo. Noi faremo la nostra parte fino all'ultimo per quello che siamo e per quello che rappresentiamo.
USB Porto di Genova