RFI: Incontro DOIT Roma 6 maggio 2024
Come avevamo previsto, dopo Venezia, ogni riapertura di tavolo territoriale sarà una firma: così è stato, in data odierna, sulla DOIT Roma, dove i regionali di CgilCislUilOrsaFast si sono presentati con una proposta di articolazione distribuzione delle prestazioni, tra loro condivisa, e con piacere condivisa anche dalla dirigenza aziendale societaria, essendo in pratica una fetazione del seme originario dell’accordo nazionale di settore del 10 gennaio ‘24.
La Ugl, su tavolo separato insieme alla componente RSU di riferimento, ha abbandonato lo stesso dopo aver lamentato la mancanza dei Piani di Attività ma, ribadendo a voce la piena condivisione di tutti i criteri dell’accordo nazionale di cui sopra.
Dunque un altro colpo alla democrazia e ai diritti sindacali dei lavoratori, in un quadro di grottesca indifferenza verso la forte protesta in corso e in spregio delle rivendicazioni di maggiori tutele per la salute e la sicurezza sul lavoro, per la dignità economica e professionale, espresse nel corso degli scorsi tre mesi di stato di agitazione dai lavoratori stessi.
Dunque siamo alla conferma della spregiudicata autoreferenzialità delle compagini sindacali firmatarie che, espressa nell’ambito della contrattazione territoriale, ci mette subito a disposizione l’obiezione della decadenza della RSU 9 DOIT Roma: così come già per le DOIT di Reggio Calabria, Cagliari, Genova e Venezia, anche l’accordo (fotocopia) di Roma, per noi non è validamente sottoscritto e sarà oggetto di analoga diffida dall’applicazione ai lavoratori iscritti alla nostra organizzazione e a quelli che riterranno di seguire la nostra iniziativa in materia; diffida a cui seguiranno le successive fasi dell’impugnativa legale, DOIT per DOIT.
A queste baronie sindacali riserviamo solo le solite considerazioni di massimo spregio; ai lavoratori interessati dall’arroganza antidemocratica di queste baronie ribadiamo l’esortazione al mantenimento dello stato di mobilitazione e agitazione.
In questo senso ricordiamo che dallo scorso 3 e fino al 23 maggio prossimo resta in corso l’azione di sciopero dello straordinario da noi indetta in seguito alle note aziendali del 17 e del 23 aprile u.s., uno strumento che consentirà ai lavoratori, per il momento, di sottrarsi all’assurdo arbitrio societario e di rimarcare la volontà di protesta verso il progetto 10 gennaio.
Allo stesso modo rimarchiamo la centralità della denuncia per la decadenza delle RSU di settore, elemento che pregiudica normativamente la validità degli accordi territoriali già sottoscritti, e della rivendicazione di rinnovo delle stesse prima di riaprire ogni nuovo tavolo di confronto territoriale.
A partire dalla firma sul tavolo di Roma c’è da aspettarsi l’effetto trascinamento sugli altri territori:
alziamo finalmente una sola voce contro questo scempio della democrazia sindacale e del diritto dei lavoratori a decidere da chi farsi rappresentare e a avere voce sulle questioni che riguardano la contrattazione delle loro condizioni di lavoro e di vita!
A questo punto crediamo importante concentrare ancora le forze sullo sciopero del prossimo 17 maggio, da noi indetto insieme a CUB, SGB e Assemblea Nazionale PdB-PdM per un degno rinnovo contrattuale; nei prossimi giorni promuoveremo assemblee on line per concordare con tutti i lavoratori interessati l’impegno sostenere la partecipazione e per decidere le modalità di possibili concentramenti territoriali sulle DOIT già firmatarie.
Aumenta la crisi, aumenta la lotta!